È scaduto il tempo per Alitalia.
Andare oltre il 31 marzo rifiutando l'unica offerta per l'agonizzante compagnia pubblica senza avere un'altra (e migliore) garanzia di acquisto sarebbe come saltare dall'orlo del precipizio. L'offerta Air France è per certi aspetti criticabile e contiene alcune clausole umilianti. Ma mescolare la politica al mercato per confezionare un'alternativa è una miscela pericolosissima. È positivo se ci sono imprenditori con un progetto migliore, purché il disegno non nasca per pressioni politiche.
Ci si potrebbe però chiedere come mai i nuovi pretendenti non si siano mossi prima. Solo un nuovo proprietario, diverso dallo Stato, potrebbe iniettare soldi nell'Alitalia. La Ue può autorizzare un prestito ponte garantito dal Tesoro solo con la certezza della privatizzazione. Non basta una generica promessa di future cordate. Ci vuole un'offerta vera. Se prima dell'Ops di Air France arriverà una proposta migliorativa, il Governo sarà libero dagli impegni con i francesi. Intanto, astenersi perditempo.