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In Lombardia scoppia la guerra dei Parchidi Riccardo Barlaam |
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3 marzo 2008
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Martedì 4 marzo in Consiglio regionale il voto sull'emendamento alla nuova legge urbanistica che limita i poteri di tutela degli Enti parco a favore di chi vuole costruire Milano dagli anni Settanta è circondata da un vero e proprio anello di Parchi regionali. Un enorme polmone verde per la congestionata e inquinata capitale economica d'Italia. L'emendamento Boni era già stato presentato in giunta a novembre e poi ritirato per una questione, per così dire, di opportunità politica. È stato ripresentato, in sordina, il 20 febbraio, alla vigilia delle elezioni politiche, ed è stato approvato dalla giunta. Domani, 4 marzo, il Consiglio regionale della Lombardia, dovrà pronunciarsi sull'emendamento Boni e sulla riforma della Legge urbanistica. In Consiglio si preannuncia battaglia: l'opposizione ha già presentato 400 emedamenti. Sui blog si è scatenata una vera e propria catena web per la difesa dei parchi lombardi, dopo l'appello in Rete di Cristina Gibelli, urbanista del Politecnico di Milano. Sempre domani, davanti al Pirellone, sede della Regione Lombardia, alle 10.40, è prevista una mobilitazione popolare contro l'emendamento Boni. Saranno presesenti i rappresentanti di Wwf, Legambiente, Fai, Vas, Federparchi, Cia, Italia Nostra e moltissime associazioni ambientaliste e culturali locali che hanno appena creato, contro questa normativa, un Comitato regionale "Salvaparchi". L'assessore Boni getta acqua sul fuoco: «E' - dice - solo una norma che prevede di accelerare le procedure : in caso di contenzioso tra Comune e Ente parco la Regione farà da arbitro». L'emendamento velocizza le pratiche, certo. Ma l'Ente parco, come ammette lo stesso assessore «viene svuotato di poteri rispetto ad ora» perché non ha più l'ultima parola.
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