La lista dei cittadini italiani che hanno utilizzato lo strumento della fondazione in Liechtenstein per nascondere al Fisco o alla magistratura ingenti patrimoni, dietro l'invalicabile schermo del segreto bancario di Vaduz, potrebbe essere la punta dell'iceberg e la chiave per aprire i lucchetti dei forzieri svizzeri. L'agenzia delle Entrate ha già avviato numerosi accertamenti su movimenti sospetti che partono dai conti in Liechtenstein (segnalati dalla lista procurata dalle autorità inglesi) e conducono a depositi in Svizzera, a conferma dello stretto legame tra Vaduz e finanza elvetica.
Le autorità italiane devono inoltre appurare se l'elenco sul quale stanno lavorando, quello inglese, è uguale a quello acquistato dall'intelligence tedesca. Ma la Germania, secondo fonti bene informate, non ha consegnato all'Italia alcuna lista perché non si è ancora servita della procedura per lo scambio di informazioni «spontaneo» previsto dal Forum fiscale dell'Ocse. L'ostacolo che trattiene la Germania dalla divulgazione della lista ad altri Stati membri del Forum sarebbe di carattere giuridico e riguarderebbe la protezione della privacy.
Lo scambio di informazioni fiscali tra i Paesi membri dell'Ocse resta una procedura strettamente bilaterale, basata sugli accordi contro la doppia imposizione tra due Paesi. All'interno dell'Ocse è stato costituito un Committee of fiscal affairs al quale partecipano i 30 Stati membri per occuparsi essenzialmente di due questioni: la stesura delle norme (il lavoro del dipartimento) e la loro applicazione (l'attività dell'agenzia delle entrate come accertamenti, riscossioni, contenziosi, eccetera). A fianco di questo comitato per gli affari fiscali, è operativo il Forum on tax administration (Fta) che raggruppa le agenzie delle entrate dei trenta membri dell'Ocse e altri Stati. All'interno dell'Fta sono stati costituiti vari gruppi di lavoro, tra i quali c'è quello dedicato allo scambio di informazioni. Non esiste però un circuito centralizzato: non è l'Ocse che raccoglie le informazioni da uno Stato per distribuirle agli altri Stati interessati. Il meccanismo dello scambio di informazioni fiscali è bilaterale e in tre forme: automatico (lo scambio si mette in moto su accordi prefissati); spontaneo (lo Stato in possesso di informazioni decide di trasferirle a un altro Stato); su richiesta (le autorità richiedono informazioni su singoli sospetti evasori).
La Germania, secondo fonti bene informate, non ha ancora attivato lo scambio spontaneo con l'Italia sulla lista dei nominativi della banca Lgt di Vaduz: e proprio perché il Liechtenstein è una piazza nota per il riciclaggio di denaro sporco, non è escluso che la Germania intende portare avanti un tipo di cooperazione giudiziaria, al di là dell'accertamento fiscale. Un altro aspetto che starebbe ritardando l'arrivo della lista tedesca in Italia è la struttura federale del sistema inglese: l'elenco è sottoposto infatti alla verifica sui singoli nomi condotta dalle diverse autorità nei Länder.
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