Matricole e veterani al check-in di Palazzo Madama e Montecitorio. In coda agli stand di accoglienza allestiti nella sala della Regina alla Camera e nella sala delle Conferenze al Senato i deputati e senatori della XVI Legislatura in arrivo da tutto il Belpaese fanno tappa ai Centri di accoglienza che le formalità di rito. I primi ad arrivare al desk di Palazzo Madama sono stati due senatori del Pd, Stefano Ceccanti, il costituzionalista di Veltroni e il generale Mauro Del Vecchio. Alla Camera, dove l'accoglienza è aperta da ieri, i primi sono stati due deputati del Pdl: Massimo Nicolucci, imprenditore e vicepresidente dei circoli della Brambilla e Marcello Di Caterina. La teodem Paolo Binetti (Pd) arriva subito dopo la messa. Santo Versace (Pdl) sfila sul tappeto rosso in gessato e camicia blu, ricordando che era stato nel palazzo in gita scolastica. Si dice «emozionata ma combattiva» Marianna Madia, capolista del Pd nel Lazio. Giovane, ma non quanto Daniela Cardinale (Pd), 26 anni, la più giovane matricola di Montecitorio, figlia di Salvatore Cardinale, ministro delle Telecomunicazioni del secondo governo Amato e parlamentare per 5 legislature.
Il kit per i parlamentari. Ciascuno riceve un kit con la guida ai servizi dei palazzi, i regolamenti, la Costituzione, la richiesta dei dati anagrafici per il passaporto di servizio, l'accredito dei collaboratori e dello stipendio. Poi si passa alla foto di rito, da inserire sul sito Internet, sul tesserino magnetico per votare in aula e sulla Navicella, il volumetto con l'identikit dei parlamentari di Camera e Senato. Molti sono scesi dalla scaletta dell'aereo, dall'Eurostar, dall'auto di famiglia, accompagnati da amici, parenti o veterani delle precedenti legislature che fanno da Ciceroni nei meandri dei palazzi.
Speciale non rilascia dichiarazioni. Abito scuro e cravatta rossa a pois oro il leader del Pd Walter Veltroni, dopo 7 anni di assenza da Montecitorio, si è registrato al desk della Camera. «Emozionato? Sono abbastanza adulto per non emozionarmi più. Torno dopo qualche anno a fare il deputato, ma con la stessa motivazione di sempre». Non rilascia dichiarazioni Roberto Speciale, l'ex comandante generale della Guardia di Finanza eletto nelle liste del Pdl. Alessandra Mussolini arriva con la figlia e ricorda: «La prima volta che sono entrata qui l'avevo in grembo». Fra le matricole anche Andrea Sarubbi, volto tv neo eletto del Pd, emozionato «per essere dall'altra parte del microfono». Chi deve essere ancora proclamato oggi non può fare il check-in. È il caso di Consiglio Nunziante, leghista che domani subentrerà al senatur Umberto Bossi nella circoscrizione Lombardia 2. Arriva accompagnato da Giacomo Stucchi, veterano del Palazzo. «Il primo giorno - dice Nunziante - è anche peggio di come me l'aspettassi». Perché, diciamolo, perdersi nei meandri di Montecitorio non è difficile. Ai novellini viene chiesto un documento di riconoscimento, diligentemente fotocopiato dai commessi, i veterani, invece, sono riconosciuti "a vista" dal personale dei palazzi.
Fede consiglia alla moglie di non parlare con i giornalisti. Scortata da Maurizio Gasparri e con la battuta pronta arriva a fare la foto di rito a Palazzo Madama anche Diana De Feo, moglie di Emilio Fede, matricola eletta nelle file del Pdl. «Un consiglio di mio marito? Fai attenzione, non parlare con i giornalisti». Un ritorno al Senato dopo tanti anni, ricorda la senatrice, per nove mesi all'ufficio stampa di Fanfani. Per il suo mandato garantisce di aver voglia di lavorare tantissimo. «Grande impegno» è anche la promessa di Angela Maraventano, nuova senatrice della Lega, vicesindaco del comune di Lampedusa, è stata eletta in Emilia Romagna, dopo l'opzione di Roberto Castelli per un'altra circoscrizione. Vestita di bianco e senza fazzoletto verde della Lega dice: «Le idee sono le stesse - chiarisce - ognuno lotta per liberare la propria terra e sono felicissima». Ironica Donatella Poretti («in questa legislatura si potrà andare in bagno senza far cadere il governo...»), radicale eletta nelle liste del Pd, che non nasconde un pizzico di emozione, anche se nella scorsa legislatura occupava i banchi della Camera. Nella graduatoria dei senatori più giovani, la Poretti occupa il terzo posto e per questo, spiega, «oggi pomeriggio sarò in aula per fare le prove da segretario». Aspetta il collega di partito Marco Perduca, radicale nel Pd, che plaude alle elezioni svolte all'insegna della legalità. Il più galante è Battista Caligiuri (Pdl) che appena arriva si presenta a tutti con grande cortesia. Sono 92 i senatori al primo incarico, 4 i parlamentari europei eletti a Palazzo Madama: Alfonso Andria, Mario Mantovani, Adriana Poli Bortone, Luciana Sbarbati.
Nel pomeriggio si prova il voto in aula. Domani, dunque, suona la campanella della nuova Legislatura, ma già oggi nel pomeriggio i neoeletti (40% alla camera e 35% al Senato) saranno chiamati a fare la prova di voto in aula, una sorta di corso rapido per fare pratica sul voto elettronico in aula, visto che fra le prime incombenze del nuovo plotone di senatori e deputati c'è quello di eleggere i presidenti dei due rami del Parlamento.
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