«Il mio non è un bluff perché avrei incontrato Veltroni anche se avesse vinto le elezioni».
Raccontano che Silvio Berlusconi abbia faticato non poco in questi giorni a «convincere» tanti tra deputati e senatori che, in occasione del dibattito sulla fiducia, lo fermavano e gli chiedevano conto dell'incontro di oggi, venerdì 16 maggio, con Walter Veltroni. Un incontro con l'opposizione che diventerà una consuetudine e via via coinvolgerà sempre meno i leader e sempre più i ministri, quelli ufficiali e quelli ombra.
La 'scenografia' del nuovo faccia a faccia tra Berlusconi-Veltroni è degna di un vero 'day-after'. Rispetto all'incontro del 30 novembre, lo scenario è totalmente cambiato e la 'profezia' di Berlusconi di liberare il segretario del Pd dai 'comunisti' si è avverata. Il Cavaliere ha stravinto le elezioni e ora è di nuovo a palazzo Chigi. Il nostro non sarà un inciucio, è il ragionamento che in queste ore Berlusconi ha fatto ai suoi, ma una «rapporto che deve diventare costante» anche per mettere un punto fermo nelle relazioni tra maggioranza e opposizione. Per Berlusconi l'opposizione è 'soltanto' Walter Veltroni. Degli strali di Antonio Di Pietro, raccontano dal suo staff «non si è minimamente meravigliato». Per questo «la presa di contatto» tra i due avverrà senza «equivoci o infingimenti».
Se non sarà un pranzo a palazzo Chigi, circostanza non confermata da palazzo Grazioli, l'incontro servirà comunque a stabilire un'agenda delle priorità e a mettere nero su bianco quei punti in comune necessari al confronto. La sintesi della posizione berlusconiana sta proprio nel commento che il Cavaliere ha a affidato ai suoi dopo aver ascoltato, giovedì, l'intervento della capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro. «E' stato il migliore intervento di questi tre giorni - ha detto Berlusconi - e sono soddisfatto della loro risposta al dialogo. Ho apprezzato con sincerità il suo intervento perchè ha messo in evidenza alcuni problemi su cui sono d'accordo».