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Valle d'Aosta, alle regionali vince il polo centrista

di Marco Ferrando

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26 maggio 2008

Mentre l'Italia sceglie il bipolarismo, in Valle d'Aosta prevale il terzo polo, coalizione centrista di stampo autonomista guidata dall'Unione Valdotâine. È il responso uscito dalle urne delle elezioni regionali di domenica, tornata che tra i 125mila valdostani vale più delle politiche (l'ente, da solo, amministra un bilancio da 1,7 miliardi): la coalizione composta da Union, Stella Alpina e Fédération Autonomiste ha ottenuto il 61,94% delle preferenze (in totale ha votato il 74,3%, in calo di tre punti). Molto più indietro la cordata di centrosinistra composta da Pd-Arcobaleno e VdA Vive-Renouveau che si sono fermati a quota 27,39%, così come il Pdl, al 10,6 per cento. Niente ballottaggio, dunque, come avevano sperato Pd e compagni, gli unici - in teoria - capaci di contendere la maggioranza assoluta al raggruppamento autonomista.
Chi sarà, ora, il prossimo presidente della Regione? Il sistema elettorale della Regione autonoma, in vigore dall'estate scorsa, prevede che sia il Consiglio Valle a decidere. Ma le preferenze accordate ai singoli consiglieri un peso l'avranno, eccome: difficile, dunque, immaginare che si arrivi a un Caveri-bis (dopo i primi 106 seggi scrutinati su 150 il presidente uscente risultava il sesto unionista più votato), più probabile sembra invece la designazione dell'ex senatore ed ex presidente della Giunta regionale Augusto Rollandin, in cima alla lista dei consiglieri più votati.
Il peso della vittoria dell'Union Valdotâine sta tutto nella nuova geografia del Consiglio Valle, dove il partito potrà contare su 17 consiglieri su 35. A completare la maggioranza, i 4 consiglieri conquistati dalla Stella Alpina e i 2 della Fédération Autonomiste. Il voto ha denotato una lieve crescita del Pdl (passato da 3 a 4 consiglieri), il Pd ha conquistato 3 consiglieri (ne aveva 4), mentre l'Arcobaleno non è riuscito a raggiungere il quorum e ha perso i suoi 3 consiglieri. I movimenti di Renouveau Valdotain e Vallée d'Aoste Vive - nati da una costola di dissidenti dell'Union Valdotâine - sono riusciti infine a conquistare 5 seggi.

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