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Governo di destra, poche donne e molti problemi

di Elysa Fazzino

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8 maggio 2008

Berlusconi forma un governo di destra, mette poche donne, nomina una ex soubrette, affronta compiti difficili. La nuova squadra al potere in Italia fa il giro dei siti dei media esteri, che citano tra le priorità dell'esecutivo il rilancio dell'economia, l'emergenza rifiuti, il caso Alitalia. È il britannico Telegraph a fare il titolo sulla nomina di una «ex showgirl», Mara Carfagna, «soprannominata Mara La Bella», designata come ministro delle Pari opportunità. Il quotidiano ricorda che Berlusconi aveva detto per scherzo che l'avrebbe sposata, attirandosi le ire della moglie, Veronica Lario, che chiese e ottenne pubbliche scuse. «Nonostante la scarsità di donne nel governo italiano, Miss Carfagna ha detto che farà del suo meglio per migliorare il ruolo delle donne in politica», scrive il Telegraph, facendo il confronto con il governo Zapatero, che ha nove donne su 17 ministri. Non a caso lo spagnolo El Pais titola: «L'esecutivo Berlusconi include solo quattro donne». Miguel Mora osserva che sono «meno del 20%, e due senza portafoglio» e ricorda che il governo Prodi ne aveva sei su 25. Sia El Pais che El Mundo riportano il servizio Efe con i nomi dei nuovi ministri.

Praticamente in tutti gli articoli di presentazione del governo, Roberto Calderoli è sempre caratterizzato come anti-islamico: è l'uomo che ha fatto infuriare i musulmani per i suoi «commenti razzisti verso i musulmani» (Telegraph), che ha creato «rabbia in Italia e in Libia» (Bbc), che è stato costretto a dimettersi da ministro per avere indossato una maglietta con la caricatura del profeta Maometto.

Le Monde dedica un servizio a Romano Prodi, a poche ore dall'addio definitivo a Palazzo Chigi. «Il Professore ritorna alle sue conferenze». Il suo solo rimpianto, scrive il quotidiano francese, è di non avere potuto portare a termine una politica che continua a rivendicare. «Non era glamour, non era sexy, ma bisogna accontentarsi di accarezzare il gatto nel senso del pelo?», ha detto Prodi a un pranzo con cinque corrispondenti della stampa estera tra cui le Monde. Prodi, sottolinea l'articolo, ricorda di avere riportato il deficit pubblico in linea con i criteri di Maastricht, «ossessione inutile secondo i suoi avversari». Esce di scena il meno «bling-bling» dei dirigenti politici europei. Un «servitore dello Stato», «ma in Italia è un'etichetta che non fa sognare».

Il nuovo governo è «molto ancorato a destra», scrive il settimanale francese Nouvel Observateur. «Il centro è scomparso», «la Lega Nord rende Berlusconi vulnerabile». Un governo che metterà in luce lo strapotere di Berlusconi, ha rimarcato Franco Pavoncello, professore di scienze politiche all'università John Cabot di Roma, interpellato da Reuters.

Berlusconi riunisce «un cast familiare», scrive il New York Times nel titolo. Il servizio di Ian Fisher sottolinea che due uomini riprenderanno i loro vecchi incarichi, Franco Frattini agli Esteri e Giulio Tremonti all'Economia e che Berlusconi ha rinominato i suoi due più stretti collaboratori come sottosegretari, Gianni Letta e Paolo Bonaiuti. I nomi della nuova squadra di Berlusconi «riflettono un difficile equilibrio tra i partiti di centro-sinistra che l'hanno portato al potere e sono stati al contempo fonte di forza e di instabilità». I rapporti con la Lega Nord sono particolarmente difficili, afferma il quotidiano newyorchese, ricordando che fu proprio la Lega a far cadere il suo primo governo dopo soli nove mesi.

Il Wall Street Journal sottolinea nel titolo che Berlusconi ha fatto ritornare due suoi ministri. Negli anni in cui Tremonti era nel precedente governo, osserva Luca Di Leo, c'è stato «un deterioramento dei conti pubblici italiani dovuto a una bassa crescita economica e un'alta spesa pubblica». L'articolo mette in evidenza che l'Italia ha la crescita più lenta dell'eurozona e rischia la recessione. Per rilanciare l'economia, Berlusconi ha promesso tagli fiscali sugli straordinari e bonus di produttività: «L'enorme sconfitta del centrosinistra - scrive il quotidiano finanziario - dovrebbe aiutare il premier entrante a riformare l'antiquato sistema retributivo in modo da collegare maggiormente i salari alla produttività». Berlusconi ha anche promesso di ridurre la spesa statale, «ma gli economisti restano scettici», poiché non lo ha fatto in passato. «Una volta in carica, Berlusconi dovrà agire in fretta per trovare un acquirente per la quasi fallita Alitalia e per risolvere la crisi della spazzatura nei pressi di Napoli». Il Wall Street Journal prevede scontri tra Roma e Bruxelles, sia per i due dossier Alitalia e rifiuti, sia perché il suo team comprende vari ministri che criticano l'Ue.

Sui siti della stampa americana è molto gettonata la cronaca dell'Ap, che indica tra i difficili compiti di Berlusconi quelli di rilanciare l'economia, aumentare la produttività e «tagliare i privilegi della classe politica, molto chiacchierata e ampiamente screditata». Il servizio figura tra gli altri sui siti di International Herald Tribune, Cnn, Usa Today, San Francisco Chronicle.

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