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Immigrati e rifiuti, l'Italia degli scontri

di Elysa Fazzino

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26 maggio 2008

Le aggressioni contro gli immigrati a Roma e la battaglia sui rifiuti a Napoli: sono i due temi italiani più ricorrenti sui siti dei media esteri in queste ultime ore.

 

Il Financial Times invece si è occupato del putiferio scoppiato sul cosiddetto “emendamento Rete 4”: «Berlusconi accusato per le leggi sui media», titola il quotidiano economico britannico. «Tornato al governo solo da due settimane», il premier è già accusato di «usare il Parlamento per promuovere i suoi interessi personali e di portare il Paese al conflitto con Bruxelles su un mucchio di questioni». Oltre al nodo Mediaset, l’articolo di Guy Dinmore cita come potenziali contenziosi con l’Ue il caso Alitalia e le nuove norme sull’immigrazione.

 

I raid al Pigneto trovano spazio sui giornali inglesi. Il Guardian titola: «Aumentano i timori di violenze razziste dopo che una gang si è scatenata a Roma».  Tom Kington scrive dei crescenti timori di intolleranza verso gli immigrati, ricorda il giro di vite deciso dal governo e i saluti fascisti al Campidoglio alla vittoria di Gianni Alemanno come sindaco di Roma, aggiungendo che quest’ultimo ha condannato gli attacchi. «Teppa di giovani nazisti si scatena contro gli immigranti nella “tollerante” Roma»: è il titolo del Times di Londra, che fa notare come il Pigneto abbia una reputazione di tolleranza. Richard Owen accenna anche ai tafferugli avvenuti a Chiaiano per la prevista apertura di una discarica.

 

«La destra italiana prende di mira zingari e immigrati», titola il Los Angeles Times. Il servizio di Tracy Wilkinson, scritto prima delle aggressioni al Pigneto, analizza il giro di vite deciso dal governo e sottolinea che Umberto Bossi, capo di un «piccolo partito xenofobo» è emerso come il “kingmaker” della politica italiana. Le decisioni sull’immigrazione prese dal governo Berlusconi sono al centro di commenti critici su El Pais. Il quotidiano spagnolo pubblica un’analisi di Stefano Rodotà, «L’Italia e gli impresari della paura», secondo il quale trasformare i clandestini in criminali è «assurdo, inconstituzionale e antieuropeo». El Pais riporta un altro commento in cui Josep Ramoneda osserva che in Europa si va diffondendo «la cultura della deportazione» e si va generando una spirale di odio.  

 

I titoli sui rifiuti sono predominanti. «Scoppiano battaglie per le strade di Napoli» scrive l’Observer, l’edizione domenicale del Guardian. Tom Kington rievoca le speranze di rinascita di Napoli negli anni ’90, quando Diego Maradona portò il Napoli a vincere il campionato e Bill Clinton faceva jogging durante il vertice G7. «Ma la camorra poteva essere ignorata finché restava in periferia, tra le pile di spazzatura, lontano dalle ville sul mare dei governanti della città». E a proposito dell’impegno di Berlusconi di affrontare la crisi dei rifiuti come se fosse un’emergenza causata da un terremoto o dall’eruzione di un vulcano, osserva che i fondi pubblici erogati dopo il terremoto del 1980 sono stati spesso intascati dalla camorra. L’Independent richiama la «furia» di Chiaiano sulla home page del sito, con foto degli scontri con la polizia. Per Peter Popham si tratta del primo vero test per il governo Berlusconi. Il premier, scrive l’Independent, «non ha fatto commenti sul ruolo nella crisi della mafia di Napoli, la camorra». Degli scontri si occupa anche il sito della Bbc, che spiega: «la radice del problema è la corruzione…la camorra si è infiltrata in ogni parte dell’industria (dei rifiuti), dalla raccolta, al trattamento allo smaltimento».

 

«Il Vesuvio, inceneritore miracolo»: con questo titolo a effetto, il quotidiano finanziario francese Les Echos riferisce che sui blog italiani c’è un vivace dibattito su una soluzione miracolo: buttare i rifiuti nel cratere del Vesuvio. «C’è dell’ingegnosità e della creatività latina». L’idea di trasformare il «glorioso vulcano» in inceneritore naturale polivalente in realtà non è nuova, secondo Pierre De Gasquet. Certo, un’eruzione imprevedibile non si può escludere. E sarebbe «deprimente» immaginare che le rovine di Pompei possano essere sepolte di nuovo sotto uno strato di cenere d’immondizia, «anche se a questa temperatura, la differenza sarebbe minima». Tra i siti dei giornali francesi, il Nouvel Observateur ha un titolo nella home page sulle sommosse di Chiaiano.

 

Sempre sui rifiuti, il sito spagnolo Abc titola «Napoli capitale del caos», El Mundo sottolinea gli scontri tra cittadini e polizia e parla di «battaglia continua». Se ne occupano anche vari siti Usa, che riportano notizie Ap o Reuters: il New York Times fa il titolo sulla rivolta contro la discarica, l’International Herald Tribune e la Cnn usano il concetto di violenza.

 

Nel week-end c’è stata attenzione per il rinvio a giudizio dell’ex governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio, riportata tra gli altri dai siti di Financial Times, Bbc e New York Times. Les Echos si interessa dell’economia italiana, dalla crescita che ha avuto un balzo “trompe-l’oeil” ma resta sempre più bassa degli altri paesi europei.

 

La scelta nucleare annunciata nei giorni scorsi continua ad attirare l’attenzione. Tra gli altri, nel week-end se ne occupano il francese Le Monde e il settimanale economico spagnolo Expansion, che considera degna di nota la determinazione di Berlusconi sull’energia nucleare, senza la quale «non c’è alternativa praticabile».
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