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Bollette truffa, il Tar del Lazio sospende lo stop dell'Authority

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13 giugno 2008

E' stato scritto più volte che l'Italia è una repubblica fondata sul Tar del Lazio. E i magistrati amministrativi non si sono smentiti sospendendo la delibera dell'Autorità per le tlc che bloccava automaticamente dal prossimo 30 giugno le chiamate da telefono fisso verso le famigerate numerazioni a sovrapprezzo. La società Marketcall Italia aveva presentato ricorso contro il provvedimento. I giudici amministrativi hanno optato per la sospensione e discuteranno nel merito nell'udienza del 13 novembre.

La delibera 97/08 dell'Agcom, oggetto del ricorso, prevedeva il blocco automatico dei numeri a sovrapprezzo da tutte le utenze telefoniche che, entro il 30 maggio 2008, non avessero espresso in maniera esplicita agli operatori telefonici la richiesta di attivazione. Il ricorso, secondo quanto ha dichiarato a Radiocor il legale della Marketcall Italia Giuliano Berruti, contesta proprio questo blocco automatico, che, secondo Berruti, «danneggia le aziende che svolgono attraverso questi numeri servizi di utilità sociale come l'assistenza medica, o strumenti che possono non piacere ma che restano perfettamente legittimi come le chat telefoniche». L'azienda chiede di tornare ad una precedente delibera dell'Autorità, che prevedeva la disattivazione su richiesta, caso per caso, dei numeri non desiderati, e non il blocco automatico preventivo.

Sul versante delle associazioni di difesa dei consumatori si preannuncia battaglia. La decisione del Tar del Lazio «è infausta, serviva uno stop netto e definitivo alle bollette telefoniche gonfiate da servizi non richiesti», ha affermato il presidente di Altroconsumo, Paolo Martinello. «Lo testimoniano - spiega Martinello - le migliaia di segnalazioni di truffe giunte al nostro servizio di consulenza». Secondo Altroconsumo, infatti, «da tempo i consumatori sono tartassati da problemi di questo tipo: 899, dialer, numerazioni satellitari, servizi a valore aggiunto, connessioni a Internet mai effettuate».

Altroconsumo non si ritiene quindi soddisfatta: «Occorre che i consumatori - prosegue la nota - siano risarciti di quanto è stato loro indebitamente richiesto per le bollette gonfiate da servizi non voluti che hanno dovuto pagare: per troppo tempo è stata fatta cassa sulla pelle e il portafogli degli utenti». È per questo che il 30 giugno l'associazione indipendente di consumatori notificherà l'atto introduttivo della class action contro Telecom Italia (che comunque non aveva fatto ricorso contro l'Autorità su questo tema specifico) «a tutela degli interessi di tutti coloro che hanno ricevuto negli ultimi anni una bolletta gonfiata. A meno che il Governo non intervenga per decreto posticipando l'entrata in vigore della norma istitutiva della class action, disattendendo quindi le aspettative e gli interessi dei consumatori».

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