Il finanziere bresciano Emilio Gnutti e Alex Schmitt, rispettivamente amministratore di fatto e presidente del Cda della società lussemburghese Bell, hanno raggiunto con la procura di Milano l'accordo per patteggiare la condanna a 6 mesi di reclusione, pena convertita in 6mila euro di multa, nel processo per evasione fiscale. Il giudice Maria Teresa Guadagnino della prima sezione del Tribunale di Milano deciderà il prossimo 9 luglio sulla congruità della pena. L'evasione contestata ammontava a circa 680 milioni di euro.
La Bell, formalmente lussemburghese ma in realtà operante in Italia secondo l'accusa, era stata utilizzata per la scalata a Telecom nel 2001. Gnutti e Schmitt avevano chiuso il contenzioso con l'Agenzia delle Entrate versando circa 200 milioni di euro. Secondo la procura Gnutti e Schmitt "al fine di evadere le imposte sui redditi non presentavano le dichiarazioni annuali dei redditi". La residenza della società in Lussemburgo risultava solo formale secondo la procura. I fatti contestati risalgono agli anni 2001 e 2002. La vicenda si chiude con un accertamento per adesione.