I voli low cost quest'anno sono un un po' meno low. Secondo un'elaborazione dell'Osservatorio di Volagratis per Il Sole 24 Ore, nel mese di maggio il prezzo dei biglietti delle compagnie a basso costo è cresciuto del 14% rispetto al 2007, passando in media da 71 a 81 euro.Nei primi mesi dell'anno, invece, le tariffe erano state sostanzialmente in linea con quelle dei dodici mesi precedenti.
Non tutti i collegamenti hanno seguito la stessa dinamica degli aumenti. A crescere più di tutti è stata la rotta Milano-Roma (+50%), seguita dalla Verona-Catania, dalla Napoli-Milano e dalla Catania-Venezia.«L'aumento sulla Milano-Roma – spiega Fabio Cannavale, fondatore di Volagratis – ha una spiegazione specifica: lo scorso anno in primavera era stata aperto su questa rotta un collegamento di Ryanair, che aveva praticato tariffe molto basse. Lo stesso è accaduto sulla MilanoCatania, dove lo scorso anno sono entrate tre nuove compagnie. Quando nuovi operatori arrivano, il prezzo si abbassa, per poi assestarsi negli anni successivi. Quest'anno, per esempio, hanno beneficiato dei nuovi ingressi le tratte Milano-Bari e Roma-Catania ». Un caso a parte riguarda invece i collegamenti tra la Sicilia e il Veneto, dove la concorrenza si è ridotta a seguito del fallimento della compagnia Alpi Eagles.
Verso l'estero gli aumenti si sono verificati soprattutto nei voli diretti in Spagna, con la rotta Roma- Barcellona rincarata in media del 57% e la Milano-Madrid, cresciuta del 39 per cento. Anche in questo caso la causa è da rintracciarsi nella diminuzione della concorrenza.
«Gli aumenti – continua Cannavale – sono conseguenti al taglio dei voli di Alitalia. In queste tratte i prezzi si erano abbassati negli ultimi anni dopo l'ingresso delle compagnie low cost, che ora hanno potuto alzare i prezzi. Verso destinazioni più affollate, come Londra, lo stesso taglio non ha avuto ripercussioni».
Sugli aumenti aleggia poi, naturalmente, il prezzo del petrolio, dato che il carburante per aerei è cresciuto di circa il 75% nell'ultimo anno. «Sicuramente l'aumento del costo del carburante si ripercuote sulle tariffe – conclude Cannavale –, ma solo per circa il 10%, sia per le compagnie low cost sia per quelle tradizionali. L'effetto più forte ci sarà comunque sugli utili delle compagnie. Nel settore i clienti sono molto elastici al prezzo: per esempio, chi prima si spostava verso l'Est Europa in autobus potrebbe abbandonare nuovamente l'aereo se le tariffe crescessero troppo. Le società non possono aumentare i biglietti più di un 10%, quota accettata da chi vede quotidianamente aumentare la propria spesa per la benzina, e sono disposte ad chiudere semestre con utili bassi, come Ryanair. Non è un caso che il numero di passeggeri per i voli low cost sia in aumento, nonostante il caro-petrolio».
Nel confronto con il mese di maggio dello scorso anno si è invece abbassato di circa il 15% il costo del biglietto medio per i voli di linea, anche se nelle tratte più trafficate gli aumenti ci sono comunque stati. In particolare, sono cresciuti del 58% sulla rotta Venezia-Catania, del 33% sulla Napoli-Milano e del 24,8% sulla Milano-Roma.