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In Italia le acque balneabili toccano i 4970 Km

di Claudio Tucci

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2 luglio 2008

In Italia, il 96,2% delle coste è balneabile. Si tratta di oltre 4.970 Km di spiagge e mare pulito, 26 Km in più rispetto allo scorso anno, dove è possibile godersi il meritato riposo senza il rischio di imbattersi in buste di plastica galleggianti, bottiglie o alghe. Disco rosso, invece, per 195 Km di costa, interdetti alla balneazione perché inquinati. E' questa, in sintesi, la fotografia scattata dal rapporto 2008 sullo stato delle acque di balneazione nel Belpaese, presentato, a Roma, al ministero della Salute, che riporta i risultati dei controlli effettuati, nel 2007, sugli oltre 5170 Km di costa italiana. "Abbiamo il mare più pulito e controllato d'Europa", sottolinea il sottosegretario al ministero del Welfare con delega alla salute Francesca Martini, che annuncia la realizzazione, con l'istituto Poligrafico, di un apposito portale web, già consultabile all'indirizzo www.collaudo.portaleacque.it, che contiene tutti i dati sulle analisi delle acque nelle spiagge italiane e ha una parte grafica dove è possibile verificare, tramite i diversi colori, la balneabilità del lido prescelto. "Abbiamo pensato a questo sito - dice - per curare l'immagine del Paese e aiutare il forte indotto economico che viene dalle nostre coste".

La pagella della balneabilità delle nostre coste premia Toscana, Basilicata, Molise, Marche e Sardegna, con il 100% di acque pulite. Ottimi voti anche per Emilia Romagna, Sicilia e Puglia, che si attestano tra il 97% e il 99 per cento. Un po' meno bene per Lazio e Calabria, con il 7% di spiagge inquinate, ma, soprattutto, per la Campania, con il 19% di costa con il bollino rosso. E a livello provinciale, spicca il dato di Caserta, con solo il 35% di costa balneabile.

Significativo, poi, emerge dal rapporto, come l'inquinamento delle acque di balneazione italiane (il 3,7% del totale dei Km controllati, in diminuzione rispetto al 4,2% del 2006), sia in larghissima parte dovuto a inquinanti biologici, soprattutto batteri fecali, mentre è quasi del tutto assente l'inquinamento chimico o fisico. Anche in ragione di ciò, ricordano dal ministero, il nostro Governo ha recepito la nuova direttiva europea sulla qualità della balneazione, che riordina il sistema dei controlli e manda in archivio la precedente normativa. Il provvedimento sarà in Gazzetta ufficiale il prossimo 4 luglio. Tra le novità, in arrivo una nuova classificazione delle acque (eccellente, buona, sufficiente e scarsa) sulla base di due soli indicatori di contaminazione fecale di provata rilevanza sanitaria. Inoltre, le acque di balneazione saranno individuate secondo "aree omogenee", che permetterà di razionalizzare la rete di monitoraggio attuale ed escludere dalla lista delle acque di balneazione quelle non adibite a tale scopo, quali, per esempio, aree portuali, foci di fiumi e aree militari.

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