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Lodo Alfano alla Camera, l'Udc si asterrà. Verso il ritiro della «blocca processi»

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9 luglio 2008

Il tanto atteso «lodo Alfano» è sbarcato stasera, 9 luglio, nell'aula della Camera dei Deputati, per la discussione e la successiva approvazione, prevista per giovedì. E il destino del lodo resta intrecciato a quello della cosiddetta norma "blocca processi", contenuta nel decreto sicurezza, il cui esame è stato posticipato rispetto al resto del provvedimento.

Il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, ha annunciato oggi l'astensione del suo partito sul Lodo Alfano. «Abbiamo ottenuto - ha spiegato - che la "blocca-processi" venisse cassata e che ci fosse una corsia preferenziale per il lodo Alfano: questo per evitare un grave danno ai cittadini» Casini ha fatto dunque capire che, una volta approvato il famoso lodo, il Governo rinuncerà alla norma «blocca processi» che sospende i processi per i reati fino a dieci anni commessi prima del 30 giugno 2002. «Qui tutto si svolge alla luce del sole - ha proseguito Casini in una conferenza stampa-. Non si tratta di nessun baratto, che evoca semmai un suk arabo. E che ci sia un chiaro intendimento di togliere la norma blocca-processi è acclarato da tutti». Quando i giornalisti gli hanno chiesto se avesse avuto personali garanzie che il governo stralcerà la norma blocca-processi dal decreto sicurezza, Casini ha risposto: «Qui è tutta una vicenda politica. E' politica la priorità del lodo Alfano e l'impegno che il Governo ha preso. E' chiaro anche però che di tutto questo lo stesso Governo si prenderà le responsabilità davanti al Paese».
Nessuna apertura al Governo, invece, da parte del Partito Democratico, che domani alla Camera schiererà in aula tutti i suoi principali esponenti, da D'Alema a Fassino a Franceschini. Tutti interverranno contro il lodo Alfano. La dichiarazione di voto sarà affidata al segretario Walter Veltroni. «Noi in 48 ore siamo chiamati ad approvare una legge che deve consentire al Premier di non essere processato - ha polemizzato oggi il leader del Pd - . Perchè non usiamo queste 48 ore per aumentare gli stipendi? Qual è la priorità del paese, il lodo Alfano o la riduzione dei prezzi della benzina?».
Decine gli emendamenti presentati dal Partito Democratico, ma la maggioranza è fiduciosa di portare a casa il provvedimento entro domani sera, grazie anche al contingentamento degli interventi deciso, fra le polemiche dell'opposizione, dal presidente della Camera, Gianfranco Fini.
Sull'appoggio al «Lodo Alfano» non sono previste defezioni nella maggioranza. Ma traspare, qualche malumore, specie dalla Lega Nord. «Questo provvedimento non ci esalta, ma lo approviamo poiché siamo ben consci che esiste un attacco della magistratura e quindi ci troviamo qui per legittima difesa» ha dichiarato alla Camera il deputato leghista Matteo Brigandi.

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