TORINO - Il titolo di assessore al Bilancio del Comune con il record di inebitamento per abitante non lo sconvolge più di tanto. Gianguido Passoni, assessore di Torino che ha chiuso il bilancio con poco meno di 3 miliardi di debiti (più di 3.300 per abitante), non si sente sul banco degli imputati. «Anche perché – ricorda – sino al 2004 avevamo dati sostanzialmente soddisfacenti. Poi l'organizzazione dei giochi Olimpici del 2006 ha modificato radicalmente la situazione, anche se negli ultimi due anni il livello di indebitamento si è consolidato».
Le opere collegate per le Olimpiadi – sottolinea Passoni – erano a carico della città, non erano assistite da investimenti dello Stato. D'altronde nessuno contesta la necessità di preparare adeguatamente Torino per accogliere i Giochi. Dall'opposizione, però, l'europarlamentare torinese Mario Borghezio lamenta gli enormi sprechi legati a consulenze costose, inutili e affidate ai soliti amici del Palazzo. Così come si contesta la pessima gestione post olimpica delle opere realizzate sul territorio.
Ma sotto accusa non ci sono solo le vicende olimpiche. La cultura, secondo gli oppositori, si è trasformata in una idrovora che assorbe risorse e produce scarsi risultati, soprattutto quando è affidata sempre ai medesimi personaggi.
Passoni, però, non entra nel merito delle scelte di altri assessorati. Deve occuparsi dei conti e a fine giugno ha lanciato la prima emissione obbligazionaria del Comune di Torino, per 355 milioni, prevista dal programma Euro Medium Term Note. Durata trentennale, cedola annuale a tasso fisso, dovrebbe consentire al Comune di migliorare il proprio profilo di rischio rispetto a un possibile rialzo dei tassi di interesse.
Ma si sta pensando anche a come reperire risorse per ridurre l'indebitamento ricorrendo, innanzi tutto, a dismissioni. L'assessore ricorda un programma di 200 milioni di rientro in 2-3 anni con una serie di interventi che comprendono la cessione solo di una parte delle azioni di Iride (a partire dai titoli di risparmio), la società energetica dove il Comune di Torino dovrebbe ridurre drasticamente la propria presenza. Sono previste altre dismissioni di minor valore, con il conferimento al fondo immobiliare.
Passoni ricorda però anche la necesità di investire. Torino, dal 2007, prevede che ci sia un euro rimborsato per ogni euro destinato a finanziare nuovi investimenti. E nei prossimi anni la città dovrà far fronte alle necessità per ultimare il metrò e per prolungarlo, senza dimenticare le iniziative per i 150 anni dell'Unità d'Italia: per ogni 6 euro finanziati dallo Stato, il Comune deve aggiungerne 4. Risorse che devono essere trovate. E i tagli annunciati, a partire proprio dalla cultura, hanno suscitato proteste, anche perché si penalizzano iniziative di successo come la Film Commission per garantire finanziamenti a progetti senza pubblico ma politicamente allineati.