La riforma della scuola infiamma la blogosfera. E tutti – insegnanti, studenti e genitori – hanno iniziato a dare i voti al ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, dedicandole addirittura una «Gelminoteca», una sorta di piccola antologia on line di passaggi dedicati alla scuola.
Oltre ai dubbi su «che fine faranno gli insegnanti quando arriverà il docente unico», fa discutere l'introduzione dell'educazione civica. Il forum del portale OrizzonteScuola.it, ad esempio, dedica un ampio spazio alle perplessità dei docenti sul futuro di questo insegnamento. Non si contesta il provvedimento, accolto con generale favore dai partecipanti, quanto il metodo: chi la insegnerà? Questione di competenze insomma.
In discussione è il passaggio del Dl in cui si afferma che la materia denominata "Cittadinanza e Costituzione" (ex educazione civica) sarà introdotta «nell'ambito delle aree storico–geografica e storico–sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse». La risposta dei professori internauti è immediata: «Mi chiedo – scrive un docente – perchè ci sia tanta riluttanza nell'ammettere che un laureato in giurisprudenza abbia più competenze di altri nell'insegnare la materia». Ma i pareri non sono unanimi: «Ai miei tempi l'educazione civica era insegnata dai docenti di italiano e storia», si legge in un post di replica. Il nodo incrocia anche con le risorse, che per la scuola sono state appena tagliate. E alla fine spunta, immancabile, anche una lettera di uno dei partecipanti al forum. Si chiede al ministro di affidare la "nuova" materia agli insegnanti di diritto ed economia: «altrimenti si correrebbe il serio rischio che tale importante proposta venga di fatto sminuita e privata di valore – si legge – nel momento in cui la scelta di chi avrà il compito di avvicinare i ragazzi ai temi della legalità e della cittadinanza responsabile, dovesse ricadere su docenti che, per loro formazione, non hanno le necessarie conoscenze contenutistiche e metodologiche delle scienze giuridiche». La data è quella di ieri, all'indomani del Consiglio dei ministri. Immancabili anche i genitori, prime su tutti le madri, a far sentire la loro voce sul voto in condotta. «Una bocciatura per un 5 in condotta – si legge su Pianetamamma.com – credo che li farebbe riflettere». E poi: «Speriamo che questo ritorno all'antico dia più autorevolezza alla scuola».
Poche discussioni, invece, su uno dei siti di riferimento più linkati del web, il portale Tuttoscuola.com. Qui è possibile scaricare corposi dossier relativi ad ogni singolo provvedimento proposto dalla Gelmini. Ma niente forum.