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Test antidroga a Verona: positivo il 45% dei controllati. Giovanardi: «Presto in tutta Italia»

di Luca Salvioli

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30 AGOSTO 2008

VERONA - Ottanta conducenti fermati, 17 positivi all'alcol, 11 alla droga, 9 a entrambe le sostanze. In totale, il 45% degli automobilisti non era in grado di guidare perché sotto uno stato alterato dalle sostanze. È il bilancio dei controlli avvenuti la notte tra il 29 e il 30 agosto nei due centri di Verona e Peschiera del Garda (guarda il video). Il test anti-droga per gli automobilisti nella città veneta è in fase di sperimentazione da più di un anno, sotto il coordinamento del Dipartimento delle dipendenze. Ma adesso, dopo i risultati dell'ultimo test notturno, verrà esteso in tutta Italia, ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio per la famiglia, la prevenzione della droga ed il servizio civile, Carlo Giovanardi.

Gli automobilisti fermati nel corso dei controlli e che si sospetta possano aver assunto droga o alcol vengono portati in un laboratorio mobile dove vengono fatti una serie di test (urine ed esami cognitivi) che possono confermarne la positività agli stupefacenti. In questo caso l'automobilista incorre nelle sanzioni previste dal codice, ovvero la sospensione e il ritiro della patente e, nei casi più gravi, la confisca del veicolo. Nel laboratorio mobile, che può controllare ogni notte circa 35 persone, sono presenti tre medici di diversa specialità e un sociologo, che ha il compito di valutare l'invasività o meno dell'intervento.

I test anti-droga sono stati tarati su sei gruppi di sostanze, cinque droghe e un farmaco. Oltre a oppiacei, cocaina, Thc (il principio attivo della marijuana) e metamfetamine, ecstasy compresa, il test può far scoprire anche metadone e benzodiazepine, una classe di farmaci contenuti in molti medicinali con effetti sedativi, ipnotici, ansiolitici, anticonvulsivi, anestetici e miorilassanti, e quindi controindicati per la guida. Per i conducenti chi si rifiutassero di sottoporsi ai test preliminari o alle prove di laboratorio nelle strutture sanitarie è prevista una denuncia penale, la decurtazione di 10 punti dalla patente, che verrà ritirata e sospesa per un periodo da sei mesi a due anni. In caso di recidiva nel biennio è prevista la revoca del documento e 2.500 euro di sanzione minima, che salgono a 3.000 se il conducente è coinvolto in un incidente. Il veicolo, dopo un periodo di fermo amministrativo, può essere definitivamente confiscato.

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