Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, prova a disinnescare la «mina» sindacale sul ritorno del maestro unico alle elementari. . «Dall'anno scolastico 2009-2010 sarà introdotto solo nella prima classe del ciclo e quindi entrerà a regime gradualmente», è stata la precisazione del ministro. Poche ore prima, l'allarme era stato lanciato dai indacati. Venticinquemila posti spazzati via se il «maestro unico» si dovesse applicare, dal 2009-2010, sulle prime due classi e ben 83.000 in meno se, non solo la novità partisse da subito a regime, e dunque su tutte e cinque le classi della scuola elementare, ma si tenesse conto sia delle classi normali sia di quelle a tempo pieno.
Questi i primi calcoli, fatti dalla Uil scuola, dopo il «blitz» della Gelmini: il ministro dell'Istruzione, infatti, dopo aver precisato, alla fine del Consiglio dei ministri della scorsa settimana, che quello del ritorno al maestro unico era soltanto un indirizzo, seppur cogente, del Governo, ha infilato nel decreto legge su condotta e voti un articolo (il numero 4) che lo prevede espressamente. Dato per certo che nell'anno che sta per cominciare non cambierà nulla (si fa, infatti, riferimento a regolamenti attuativi che devono essere emanati entro il 6 ottobre, mentre il nuovo anno scolastico partirà a giorni), dal 2009-2010 la musica sarà tutt'altra. Attualmente nelle elementari ci sono circa 138.000 classi (di cui 105.000 a tempo normale) e oltre 245.000 insegnanti, 6.000 non di ruolo e circa 5.000 i pensionamenti previsti nell' anno.