È durata un'ora e mezza la riunione del Consiglio dei ministri. Anche se non compare all'ordine del giorno, inevitabilmente la discussione è andata sulla vicenda Alitalia, anche in assenza del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, che non ha preso parte al Cdm perché impegnato in una iniziativa in Veneto. Il governo ha fatto il punto della situazione valutando le possibili strade che ora si prospettano dopo il ritiro della proposta da parte della Cai. «È mia personale opinione - ha sottolinato il sottosegretario Gianni Letta - che non ci siano alternative al piano della Cai».
Nel corso della seduta il nodo Alitalia è stato illustrato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta dopo una breve introduzione del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che è tornato ad individuare nel comportamento irresponsabile di alcune componenti sindacali la causa dell'abbandono della Compagnia aerea italiana.
È stato il premier Silvio Berlusconi a chiedere al sottosegretario alla presidenza del Consiglio di illustrare ai ministri la situazione dopo il ritiro dell'offerta da parte della cordata di Roberto Colaninno. Letta ha ripercorso le tappe che hanno portato negli ultimi giorni al fallimento della trattativa con Cai e non ha nascosto le difficoltà dell'attuale situazione. Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell'Economia Giulio Tremonti che, pur non nascondendo le difficoltà della situazione, ha escluso l'ipotesi di nazionalizzare Alitalia. «Ipotesi assurda», avrebbe detto, secondo fonti governative, il ministro dell'Economia, visto l'insostenibilità di questa decisione per la normativa Ue. Gianfranco Rotondi, ministro dell'Attuazione del programma, lasciando palazzo Chigi ha espresso l'auspicio «che si possa far valere in questo momento il senso di responsabilitá di tutti. Ma è meglio mantenere ora la consegna del silenzio». Il leader della Dca esclude che ci sia una nuova trattativa in corso per risolvere la vertenza della compagnia di bandiera. Per Rotondi «la gravità della situazione é indotta dalla speculazione politica», e di certo «il comportamento sindacale é stato condizionato da una parte politica».
Audizione di Fantozzi in Senato mercoledì prossimo. Il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, sarà ascoltato al Senato, mercoledì prossimo 24 settembre alle ore 15,30, dalle Commissione riunite lavori pubblici e industria nell'ambito dell'esame del decreto legge sull'Alitalia che modifica la legge Marzano sulle grandi aziende in crisi. Il rischio concreto è che gli aerei di Alitalia restino a terra fra dieci giorni. Il presidente dell'Enac, Vito Riggio, lunedì 22 settembre incontrerà il commissario straordinario dell'Alitalia, Augusto Fantozzi, che dovrà illustrare la situazione della compagnia aerea alla luce del ritiro dell'offerta Cai. Se dall'incontro, non emergeranno elementi positivi potrebbe aprirsi un'istruttoria che, se non ci fosse nulla di concreto sul tavolo, potrebbe portare inn una decina di giorni alla sospensione della licenza.
Bonanni si appella a Colaninno ed Epifani. Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni ha lanciato un appello a Colaninno «perchè confidi di più sul largo consenso che ha già ottenuto e che potrà ancora ottenere sul piano per il rilancio di Alitalia e a Epifani perchè non si presti ad affossare definitivamente la compagnia». La capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro ha chiesto che si lavori per riaprire la partita. Si è detta rammaricata per una trattativa «partita male e finita male» e impressionata dal fatto che «il ministro Sacconi abbia minacciato di negare gli ammortizzatori sociali per migliaia e migliaia di lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro». Qualora Fantozzi dovesse mettere di nuovo sul mercato la compagnia, ha detto la senatrice Finocchiaro, «ci potremmo trovare di fronte alla bizzarra situazione in cui l'acquirente si trova una Alitalia ripulita da tutti i debiti: debiti che pagheranno gli italiani».
Sacconi chiede di tornare al tavolo della trattativa. Questa mattina il ministro Sacconi, dai microfoni di Radio Anch'io, aveva ribadito che «non c'è alternativa alla Cai: dobbiamo tornare al tavolo di trattativa perchè non c'è nessun altro concorrente». Sacconi, si è detto stupito dalla «posizione congiunta della Cgil con i sindacati autonomi, un'alleanza di cui non potremo non tenere conto». Secondo il ministro, il progetto della Cai era da sostenere rispetto a quello di AirFrance-Klm perchè «era assurdo cedere al nostro rivale nel turismo la nostra compagnia di bandiera, di cui un paese come il nostro non può fare a meno». Poi ha sottolineato che si farà di tutto «per mantenere aperta la possibilità Cai: ma se il governo ritiene che ci siano altre alternative, lo accetteremo».
Mediobanca potrebbe essere convolta nella partita di Alitalia? L'amministratore delegato di Mediobanca Angelo Nagel non chiude le porte a un intervento della banca nel salvataggio di Alitalia. «Rispondo in modo laconico. Essendo una partita delicata e problematica per molti versi - ha detto - il silenzio è d'oro». (N.Co.)
