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Ordigno bellico inesploso, 5mila evacuati a Salerno. Disinnesco non prima di 5 giorni

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9 settembre 2008

Un intero rione di Salerno sgomberato dopo la casuale scoperta di un ordigno inesploso, un residuato della seconda guerra mondiale. Nella città dello sbarco Alleato, e proprio in coincidenza con l'anniversario dell'armistizio, il conflitto che qui terminò esattamente 65 anni fa fa sentire ancora i suoi effetti. Sono tra i quattromila e i cinquemila gli abitanti del rione del Carmine, nella vicinanze del centro storico, a dover abbandonare le loro case per il concreto rischio di esplosione di una bomba di 500 libbre di fabbricazione inglese.
La scoperta è stata fatta mentre nel sottosuolo di via Michelangelo Schipa, erano in corso i lavori per la realizzazione di box per auto. La bomba è stata spostata di qualche metro da una pala meccanica, una manovra incauta che ha determinato il rischio di esplosione. Lo spostamento infatti potrebbe aver attivato l'innesco chimico. Gli artificieri dell'Esercito al momento non possono eseguire alcun intervento sulla bomba: in tale circostanza l'esplosione può avvenire nel giro di 144 ore dall'innesco (a decorrere dal primo pomeriggio di lunedì 8 settembre, dunque), una volta trascorso questo periodo gli esperti possono intervenire per neutralizzare definitivamente l'ordigno.
In serata, dopo un vertice tra forze dell'ordine, prefettura, sindaco e Protezione civile, è stato emesso l'ordine di sgombero, che riguarda gli abitanti in un raggio di oltre 250 metri da via Schipa. Sono stati allestiti alloggi di fortuna in alcune scuole e allo stadio Arechi è stata attrezzata una tendopoli per ospitare per sei giorni gli sfollati. Parte delle famiglie si sono invece sistemate presso amici e parenti.
Ad avvertire la popolazione i notiziari serali delle emittenti locali, i volontari della Protezione civile e il classico «passa parola». Ma dopo alcune ore erano ancora in molti a non essersi allontanati dalla «zona rossa»: si è pensato pertanto di avvertire con gli altoparlanti le persone più recalcitranti, molte delle quali non si sono rese conto della gravità della situazione.
Le autorità hanno disposto anche il blocco del traffico ferroviario, una decisione che ha tagliato in due l'Italia: i treni provenienti dal nord si fermano a Napoli, mentre quelli che arrivano dal sud vengono bloccati a Battipaglia. Una galleria corre proprio sotto via Schipa: stamattina tecnici e geologi valuteranno la situazione per capire se l'eventuale scoppio possa coinvolgere la strada ferrata oppure se questa ipotesi è da escludere. In tal caso verrebbe subito ripristinato il transito. .

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