La proposta è arrivata nella mattinata di ieri sollevando in poche ore una girandola di polemiche. «Dall'anno prossimo vorrei che fossero pubblicati i curricula dei chirurghi», ha spiegato il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta ai microfoni di Radio Radicale. «Se devo sottopormi a un intervento chirurgico - aggiunge - devo infatti poter sapere se quel chirurgo che mi opererà è un macellaio o un genio oppure una persona efficiente di qualità».
E, se dalle associazioni dei consumatori è giunto subito un plauso a Brunetta, i camici bianchi sono apparsi critici. «L'intenzione del ministro - commenta Amedeo Bianco, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) - ci ha lasciati sorpresi e amareggiati». La politica della trasparenza, è il suggerimento di Bianco, «va comunicata senza eccesso di demagogia nei toni e negli approcci» Sulla stessa lunghezza d'onda anche Carlo Lusenti, segretario dell'Anaao, il principale sindacato dei medici ospedalieri, che, pur concordando con la volontà di Brunetta, chiede «maggiore attenzione nell'uso delle parole» perché «affermazioni generiche e prive di fondamento sono destinate soltanto a generare pericolosi allarmismi ed un clima di inutile terrorismo nell'opinione pubblica».
Dai medici che siedono in Parlamento, invece, arriva un sì con riserva. «Sono d'accordo con Brunetta sul fatto che il cittadino vada informato meglio - afferma l'oncologo Umberto Veronesi, senatore del Pd - ma le informazioni da rendere trasparenti dovrebbero essere altre dai curricula, i punteggi e le pubblicazioni scientifiche». Mentre il senatore Ignazio Marino (Pd) rivendica la paternità dell'idea e propone di estendere la proposta «a tutti i professionisti che partecipano a un concorso per il Ssn».