«Dedico questa canzone al Papa, perchè sono una figlia di Dio. Anche voi siete figli di Dio». Madonna, a sorpresa, ha voluto dedicare al Pontefice uno dei suoi pezzi più famosi dell'inizio della sua carriera, «Like a Virgin», durante la parte conclusiva del concerto di Roma, in una versione cantata in coro da tutto il pubblico.
L'unica data italiana del tour di Madonna è stata un trionfo.Sessantamila persone hanno riempito lo stadio Olimpico di Roma e hanno trasformato lo show della diva americana in una festa. Lo spettacolo è una delle produzioni più imponenti e tecnologicamente avanzate del pop degli ultimi anni, una formidabile prova di forza di Madonna, che a 50 anni mette in mostra una forma fisica straordinaria e una padronanza sul palco che è pari soltanto a quella con cui sa curare i suoi affari. Rispetto al passato lo «Sticky and sweet tour» è più ricercato, con momenti anche sorprendenti, una maggiore attenzione al rock e concessioni alla musica gitana. L'impianto scenografico è da vero kolossal, il punto di forza sono gli schermi di ultima generazione che ottengono effetti tridimensionali e soluzioni visive degne delle migliori produzioni hollywoodiane. Ad arricchire il tutto un corpo di ballo di 16 atleti-acrobati tra i migliori mai visti ed una band di 12 elementi che non perde un colpo. Naturalmente il centro della scena e dell'attenzione è tutto di Madonna, che entra in scena in corpetto nero e stivali di cuoio seduta su un trono, con l'immagine che è la stessa del suo ultimo album Hard Candy, dal quale viene il brano di apertura, Candy shop.
Il primo cambio d'abito e di situazione musicale è con un suo hit storico, «Get into the groove»: con una divisa sportiva, quasi calcistica, saltando a corda per vari minuti, senza dare alcun segno di fatica, Madonna trascina il pubblico gridando in italiano «tutti insieme». Simbolica la coreografia su «She's not me», dove affronta a maltratta le ballerine che indossano il look delle sue varie incarnazioni del passato. Il momento più originale e sorprendente nasce da «La isla bonita», un altro dei classici del passato, che viene trasformato in una festa gitana con violini, chitarre acustiche e balletti alla Custuriza: Madonna lascia anche spazio al chitarrista cantante rom, che fa parte della sua band, per cantare Doli doli, prima che la diva riprenda il microfono per «You must love me», un brano da Evita.
Madonna è abilissima nel cogliere i segnali più interessanti del presente, compresa ovviamente la politica. Non manca il riferimento alla campagna elettorale americana durante Get stupid, nel corso del quale sugli schermi McCaine compare in una sequenza accanto ad Hitler ed altri dittatori, mentre Obama (la cui immagine è stata applaudita dal pubblico) è associata a Gandhi e John Kennedy. La parte finale è una vera festa collettiva, aperta da Like a prayer e che va avanti con Ray of light, Hung up e la conclusiva Give it to me.