E' stato inaugurato sabato a Porto Viro in provincia di Rovigo, un rigassificatore di gas naturale liquefatto che a regime produrrà 8 miliardi di metri cubi di gas pari al 10% del fabbisogno nazionale di metano e a circa il 10% della capacità di rigassificazione installata in Europa. Si tratta del primo impianto al mondo ad essere installato off shore, cioè lontano (in questo caso 15 chilometri) dalle coste e invisibile da terra. La grande infrastruttura di cemento, grande quanto lo stadio di San Siro, è arrivata cinque giorni fa al largo delle coste venete dopo un viaggio di circa due settimane e oltre 3000 chilometri dal luogo di costruzione ad Algeciras in Spagna.
Costato due miliardi di euro, 10 anni di progettazione e decine di autorizzazioni si tratta del secondo rigassificatore d'Italia (il primo per dimensioni), dopo quello dell'ENI costruito oltre 30 anni fa a Panigalia (La Spezia). Dalla primavera 2009, quando entrerà in funzione, le navi cariche di gas liquefatto a - 162 gradi centigradi, provenienti principalmente dal Qatar, depositeranno il metano che verrà poi riportato a temperatura ambiente e quindi allo stato gassoso e immesso nella rete di trasporto nazionale. La società che gestisce il rigassificatore è la Adriatic LNG partecipata per il 45% ognuna da ExxonMobil Italiana Gas e Qatar Terminal Limited. Mentre il rimanente 10% è nelle mani di Edison alla quale andrà però l'80% del gas prodotto ogni anno.
Uno dei grandi vantaggi di un impianto di rigassificazione è quello di poter ricevere gas liquefatto (che ha un volume 600 volte inferiore rispetto a quello allo stato gassoso) da qualunque paese produttore dotato di impianto di liquefazione, indipendentemente dalla distanza. Per il sistema Paese ciò si traduce in maggiore flessibilità di approvvigionamento e minore dipendenza dai paesi collegati via gasdotto.