Alla Festa Democratica, Walter Veltroni è alla fine salito sul palco. Un intervento non in programma, che il segretario del Pd ha sfruttato soprattutto per rispondere alle critiche subite dall'interno, in particolare da Arturo Parisi, pur senza mai citarlo.
«Il Partito Democratico non è un partito di ex, né di post, ma di democratici e democratiche», ha scandito Veltroni. Ha poi criticato quei dirigenti del Pd che «sparano bordate» e non si preoccupano «se il corpo collettivo del partito subisce dei danni» ma pensano solo ad andare sui giornali. L'ex sindaco di Roma ha rivendicato l'orgoglio di aver creato un partito riformista che ha ottenuto «il 34% dei voti, l'unico che cresce in Europa» e «il più grande investimento riformista fatto dal dopoguerra». Veltroni ha criticato severamente il governo («L'Italia è un paesaggio di macerie»), e ha indicato come obiettivo «la costruzione di una identità culturale e politica» che non sia «scritta sull'acqua», passando «dal radicamento, dalla scelta delle persone, dalla costruzione dell'identità di un partito nuovo» con «culture nuove e unitarie».
Veltroni ha infine dato l'appuntamento alla manifestazione del 25 ottobre che, ha detto, «sarà una manifestazione inusuale» perché oltre alla protesta ci sarà «anche la costruzione di un'alternativa» . Dopo il comizio, il leader del Pd è partito per Cortona, dove parteciperà al matrimonio di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, mentre alle 18 sarà di nuovo alla Fortezza da Basso di Firenze, per un''intervista con Enrico Mentana. (F.Cocco)