«Ci assumiamo tutte le nostre responsabilità ma la Rai ha bisogno di un vertice in grado di attuare i progetti strutturali di riorganizzazione». Claudio Cappon, direttore generale della Rai, spiega al Sole 24 Ore in che modo i vertici, il cui mandato è scaduto a giugno, stanno operando nonostante lo stallo politico che ne impedisce il rinnovo.
«La crisi finanziaria internazionale - sottolinea Cappon - ci ha fatto avviare subito un processo di revisione dei costi. Pensiamo seriamente di contattare gli agenti degli artisti per rivedere al ribasso tutti i contratti alla loro scadenza». La Rai, però, non rinuncia ai progetti in cui crede: da lunedì prossimo, infatti, partiranno le morning news, mezz'ora d'informazione regionale dalle 7,30 alle 8 e la nightline del Tg3 dalla mezzanotte.
«C'è una questione ordinamentale - sottolinea il direttore generale della Rai: siamo un'impresa o un Ente pubblico, che deve rispettare le norme europee sugli appalti (secondo una sentenza della Cassazione, ndr)? Se dobbiamo competere su un mercato particolare come quello televisivo, non possiamo agire come una Pubblica Amministrazione».
Il direttore generale della Rai annuncia che chiederà un aumento del canone al Governo e giudica di grande importanza il passaggio al digitale in Sardegna, «che potrebbe portare anche a qualche spostamento negli ascolti». In ogni caso, «quest'autunno la Rai, in prima serata, è sei punti avanti a Mediaset. Questo ci permette di operare sui costi senza cambiare obiettivi editoriali. Con un testa a testa non sarebbe stato possibile».
Sul Sole 24 Ore in edicola venerdì l'intervista integrale.