ILSOLE24ORE.COM > Notizie Economia e Lavoro ARCHIVIO

Marcegaglia: le banche usino gli aiuti di Stato per sostenere le Pmi

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
20 ottobre 2008

"Vogliamo che i soldi degli aiuti di Stato agli istituti di credito non rimangano nelle casse delle banche, ma vengano usati per supportare le piccole e medie imprese". Lo ha detto oggi a Catanzaro la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, riferendosi alle richieste che gli industriali hanno avanzato in un recente incontro con i vertici dell'Abi.
La presidente di Confindustria ha colto l'occasione per snocciolare una serie di distorsioni nella spesa pubblica e nel rapporto Stato-imprese. Riguardo agli aiuti del Governo ai Comuni di Roma e Catania, Emma Marcegaglia ha detto: «Non dovremmo dare soldi ai cattivi amministratori ma, al contrario, premiare i bravi amministratori perché dobbiamo evitare di disperdere soldi». La presidente di Confindustria ha poi lamentato la lentezza con cui lo Stato fa fronte ai suoi debiti con il sistema imprenditoriale: «Abbiamo settanta miliardi di crediti con lo Stato che paga con ritardi di 300-350 giorni. Non è una cosa degna di un Paese civile e per questo chiederemo garanzie allo Stato».

Per lo sviluppo combattere la criminalità non basta

La lotta al crimine è essenziale, ma per lo sviluppo servono interventi anche su altri settori quali credito, lavoro, pubblica amministrazione., ha sostenuto ancora Emma Marcegaglia, al convegno su "Sviluppo e sicurezza nel Mezzogiorno", al quale hanno partecipato anche il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, i tre segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, oltre al presidente della Regione, Agazio Loiero.

La presidente di Confindustria ha anche sollecitato la «società civile ad alzare forte la voce.», ricordando le azioni - anche legali - intraprese da Confindustria Sicilia e Calabria. Emma Marcegaglia ha poi sottolineato la necessità di uscire dalla contrapposizione Nord-Sud: «Dobbiamo mettere insieme - ha spiegato - le grandi imprese del nord con quelle locali, ma soprattutto attrarre investimenti esteri che ancora mancano». «C'è un circolo vizioso - ha aggiunto Marcegaglia - che va spezzato in modo netto. Ci sono dati che evidenziano che laddove c'è un tasso di illegalità molto forte, c'è un tasso di crescita assai basso. In Calabria ci sono potenzialità straordinarie. Se arrivassimo in 15 anni ad un livello di crescita pari a quello del nord, avremmo tre milioni di occupati».

Certamente, ha detto il presidente degli industriali, «fare impresa a Mantova è più facile. Va dato atto - ha continuato - che vivete una situazione difficile, dovendo combattere contro la criminalità organizzata ogni giorno, qui è veramente difficile fare impresa». In questo senso, i fondi strutturali devono essere usati nel Mezzogiorno senza dispersioni, concentrandoli su grandi temi quali quello delle infrastrutture, della ricerca, dell'innovazione e dell'energia per favorire lo sviluppo. Sull'utilizzo dei fondi strutturali, Marcegaglia, ha anche evidenziato che in passato «non hanno creato ricchezza e posti di lavoro e talvolta sono finiti nelle mani della criminalità. I fondi non devono essere dispersi. Possono costituire un volano di crescita nel lungo periodo».
La presidente di Confindustria, poi, ha puntato l'indice anche contro la pubblica amministrazione, definita «enorme, inefficiente» e che «frena le attività economiche», riconoscendo «i passi avanti» del ministro Renato Brunetta e che per risolvere il problema «il federalismo, se fatto bene, può essere una risposta».

Il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, ha confermato il dato che «il Sud ha ottenuto vagoni di soldi per mettersi in sesto, ma questo non è avvenuto» e che tra i problemi più gravi per la sicurezza nel Sud c'è proprio quello degli appalti: «E' un circolo vizioso. Le grandi aziende si prendono l'appalto al massimo ribasso, poi affidano i lavori ad altri». E la proposta della Cisl per combattere la criminalità organizzata è far lavorare nei territori gruppi di intelligence investigative, «l'unico modo che ci può dare una mappa aggiornata sui sistemi di poteri che si riproducono».

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER   
Effettua il login o avvia la registrazione.


 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
6 maggio 2010
6 maggio 2010
6 maggio 2010
6 aprile 2010
6 maggio 2010
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-