Torna alla ribalta l'ex gran maestro della Loggia P2, Licio Gelli, presentando la nuova trasmissione televisiva «Venerabile Italia», che andrà in onda su Odeon Tv e della quale Gelli - pur quasi novantenne - sarà protagonista a partire da lunedì prossimo alle ore 22,30.
L'ex leader della nota loggia massonica ha presentato il talk show a Firenze, affermando tra l'altro - in riferimento al noto "Piano di rinascita democratica" (il programma piduista - sequestrato nel 1982 alla figlia Maria Grazia - che puntava al controllo del potere anche attraverso riforme costituzionali e l'infiltrazione di organi dello Stato, partiti, stampa e sindacati) - che «l'unico che può andare avanti è Silvio Berlusconi».
Nelle file della loggia Propaganda 2 - un elenco di quasi mille iscritti fu scoperto nel marzo 1981 a casa di Gelli ad Arezzo, Villa Wanda, dai giudici istruttori Gherardo Colombo e Giuliano Turone, nell'ambito di una inchiesta sul presunto rapimento del banchiere Michele Sindona - c'erano ministri, parlamentari, vertici dei servizi segreti e militari, alti funzionari dello Stato, magistrati, banchieri, imprenditori, direttori di giornali e giornalisti.
Il Piano di rinascita democratica. «Tutti si sono abbeverati, tutti ne hanno preso spunto», ha detto Gelli, riferendosi a ciò che i partiti dell'Italia repubblicana avrebbero mutuato dal piano di "rilancio democratico" piduista. Sono previste otto puntate della trasmissione, con ospiti ed intervistati quali Giulio Andreotti, Marcello Dell'Utri («una bravissima persona, onesta e di profonda cultura»), Marcello Veneziani, Aldo Mola, Zeffiro Ciuffoletti. Fra i temi che saranno trattati, il rapporto del fascismo con i giovani e la massoneria, la guerra civile spagnola, il peronismo argentino, il crack del Banco Ambrosiano, la fine della Guerra Fredda. L'ultima puntata analizzerà l'attività di poeta di Gelli, con 2.535 poesie scritte dal 1950 ad oggi.
«Forza Italia non ha futuro senza Silvio». «I partiti veri non esistono più, non c'è più destra o sinistra. A sinistra ci sono 15 frange e la destra non esiste. Se dovesse morire Berlusconi, cosa che non gli auguro perché la morte non si augura a nessuno, Forza Italia non potrebbe andare avanti perchè non ha una struttura partitica», ha detto ancora Gelli.
«Il Governo non si interessi della minoranza». A proposito dell'esecutivo ha aggiunto: «Non condivido il Governo Berlusconi perché se uno ha la maggioranza deve usarla, senza interessarsi della minoranza. Non mi interessa la minoranza, che non deve scendere in piazza, non deve fare assenteismo, e non ci devono essere offese». «Ci sono provvedimenti che non vengono presi - ha proseguito - perchè sono impopolari e invece andrebbero presi: bisogna affondare il bisturi o non si può guarire il malato. L'immunità ai grandi dovrebbe essere esclusa, perchè al Governo dovrebbero andare persone senza macchia e che non si macchiano mai».
Flamigni: Gelli fa bene a essere soddisfatto del premier. Licio Gelli «ha ragione di essere soddisfatto» dall'esecutivo Berlusconi perché «il Piano di rinascita della loggia P2 è diventato il programma dell'attuale governo». Questo il commento di Sergio Flamigni sulle parole dell'ex venerabile. Flamigni, classe 1925, dal 1968 al'87 parlamentare del Pci, studioso del terrorismo e degli anni di piombo, ha fatto parte della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica segreta messa fuorilegge nel 1982.
Cosa significa la ricomparsa dell'ex venerabile"? «Mi sembra - ha dichiarato Flamigni all'Apcom - che voglia presentarsi con l'intento di valorizzare la sua attività. Oggi trova conferma nel fatto che viene realizzato il Piano di rinascita da parte di Silvio Berlusconi, che del resto era un iscritto selezionato della loggia». Secondo Flamigni «c'è una continuità, e oggi Gelli oggi è talmente forte che esprime apertamente un senso di vittoria, di soddisfazione perché effettivamente il Piano della loggia P2 è diventato il programma dell'attuale governo, in tutti i settori, dalla giustizia all'economia e alle riforme istituzionali. L'ispirazione fondamentale è quella».