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Aci, blocchi del traffico inutili per l'ambiente

di Claudio Tucci

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2 ottobre 2008

Cartellino rosso per eco-pass, domeniche a piedi e targhe alterne: troppo costose per il cittadino e inutili per l'ambiente. Giallo, invece, per gli ingressi a pagamento nelle aree urbane, ma i soldi pagati devono essere restituiti ai cittadini sotto forma di adeguamento delle infrastrutture e miglioramento della viabilità e non finire, invece, (e restare) nelle tasche dei Comuni. A bocciare i provvedimenti "tampone" delle nostre amministrazioni locali che prevedono blocchi per il traffico privato, è il presidente dell'Aci Enrico Gelpi, all'apertura della 64esima conferenza del trasporto e della circolazione, a Riva del Garda (Tr), fino al 4 ottobre, secondo cui questi rimedi "demagogici" e "di facciata" non rendono affatto l'aria più pulita e rappresentano costi esagerati per i cittadini. Nel solo 2007, infatti, sottolinea Gelpi, ogni giorno di sosta "forzata" dei circa 5,2 milioni di veicoli non "euro 4" che circolano nelle nostre grandi città (e cioè, il 72% del totale) è costata alle tasche delle famiglie italiane oltre 64 milioni di euro. Inoltre, le auto inquinano solo per il 5,5 per cento: contro il 25% delle centrali elettriche, il 23% dei riscaldamenti domestici e il 19% delle industrie.

Senza contare, poi, l'esborso per il mezzo alternativo alla macchina (autobus, metro o taxi) che si deve, comunque, utilizzare e il rischio di una vera e propria esclusione sociale per tutti quei cittadini che non hanno una valida alternativa al mezzo privato. «Gli enti locali - spiega Gelpi - devono abbandonare la politica dell'emergenza e puntare a creare una nuova cultura della mobilità». Sempre nel 2007, infatti, secondo dati Aci, gli italiani hanno speso per comprare o mantenere l'auto 160 miliardi di euro (di cui 46, 5 miliardi sfumati in tasse) e nel 75% dei casi l'uso dell'auto per andare a lavorare è imprescindibile, malgrado la cronica assenza di parcheggi e gli elevatissimi costi di gestione.

Di qui, quindi, la necessità di rilanciare un trasporto pubblico efficiente e un sistema d'intermodalità nei trasposti che, secondo Gelpi, «continua a rimanere solo nel libro dei sogni». In Europa, per esempio, vengono adottate strategie integrate di grandi aree metropolitane, piuttosto che singoli provvedimenti comunali. Inoltre, Londra ha una vera e propria flotta pubblica ecologica e incentiva piani di spostamento casa-lavoro e la mobilità alternativa, mentre Berlino, invece, punta su un maggior uso delle biciclette. Anche Parigi utilizza le restrizioni del traffico, ma con parsimonia e solo come ultima ratio. Da noi, invece, è routine e, anche, frammentata. E, così, mentre a Milano, c'è l'eco-pass urbano e, nell'intera regione, dal 15 ottobre, blocco delle vetture euro 0 e euro 1 nei giorni feriali fino al 15 aprile 2009, a Roma, invece, troviamo il divieto, 24 ore su 24, in tutti i giorni feriali, a auto e moto non catalizzate di circolare all'interno dell'area urbana, anche se non sarà più ripetuta l'esperienza delle targhe alterne.

Opportuna, quindi, per l'Aci, una norma nazionale quadro che stabilisca criteri uniformi per limitare la circolazione, con riferimento, magari, alle tipologie dei veicoli e alle loro dotazioni tecnologiche, come per esempio, filtri antiparticolato o motori euro5. Richiesta, anche, la modifica degli orari di scuole, uffici, servizi pubblici e negozi, in modo da evitare che tutti siano costretti a muoversi nelle stesse ore.

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