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Gli studenti della Bocconi scrivono a Napolitano

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31 ottobre 2008

Gli studenti dell'universitą Bocconi di Milano scrivono al Capo dello Stato Giorgio Napolitano. «Abbiamo deciso di scriverLe
questo messaggio mossi dalla sua richiesta di "superare il clima di pura contrapposizione e aprirsi all'ascolto delle rispettive ragioni", consapevoli del fatto che il dibattito in corso sul futuro dell'universitį e della ricerca in Italia sia cruciale per il nostro futuro di cittadini. Seppur provenienti da esperienze e sensibilitį molto diverse, condividiamo l'urgenza di agire per risolvere i problemi dell'universitį italiana. Č nostra ferma convinzione che il sistema universitario italiano sia in profonda crisi e che questo stato di difficoltį sia strettamente connesso al destino del nostro Paese». Inizia cosģ la lettera consegnata dai rappresntanti degli studenti dell'universitį Bocconi al presidente della Repubblica in un incontro avvenuto a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico 2008-2009 dell'ateneo. Il rettore dell'universitą Bocconi di Milano Angelo Provasoli, nel suo ultimo giorno da responsabile dell'ateneo, ha annunciato il proprio sostegno alle ragioni degli studenti preoccupati dei tagli alle universitą. «In questo momento delicato per l'Universitą - ha detto Provasoli - gli studenti con saggezza, equilibrio ma anche chiarezza, hanno espresso il loro pensiero che direttamente, con il sostegno del presidente e del rettore hanno presentato oggi in una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano».

«Č necessario - proseguono gli studenti della Bocconi nella lettera al Capo dello Stato - intervenire con una profonda riforma delle regole che sono alla base del funzionamento degli atenei e del complesso degli strumenti che garantiscono il diritto allo studio, ma siamo dall'altro canto contrari a intraprendere un percorso del genere cominciando dalla "dieta" forzata a cui la legge ha sottoposto le universitį italiane e la ricerca».

Per i giovani della Bocconi occorrono criteri pił rigorosi di assunzione e avanzamento del corpo docente. «Consci che la riforma del sistema non possa essere promossa solo dall'esterno, riconosciamo che un'importante responsabilitį di questo stato di cose sia da attribuire agli intellettuali che animano l'universitį italiana: essi, lungi dal disegnarne un futuro sostenibile e al passo con i tempi, hanno spesso interpretato il loro ruolo in maniera opportunista e conservatrice. Pertanto auspichiamo una maggiore assunzione di responsabilitį da parte della classe docente, tramite l'adozione di criteri pił rigorosi per la selezione e avanzamento di carriera».

Fodamentale la garanzia del diritto allo studio. «L'altro fondamentale strumento di incentivo per il sistema universitario č la garanzia al diritto allo studio. Essa consente . scrivono gli universitari - agli studenti di scegliere l'universitį liberamente, solamente in base alla qualitį e non ai vincoli posti dalla condizione economica di provenienza, permette inoltre ai capaci e meritevoli di emergere cosģ come previsto dalla Costituzione».

«La soluzione alle problematiche del sistema universitario non puņ essere dunque la prevaricazione dello stesso diritto allo studio da parte di alcune minoranze. Il tentativo in atto di alcuni atenei di interrompere lo svolgimento delle attivitį didattiche, se non condiviso, č lesivo della libertį individuale e senz'altro inadeguato a rispondere all'emergenza universitaria». «Data l'asprezza del confronto politico odierno ci appelliamo a lei - conclude la lettera inviata dai rappresentanti degli studenti della Bocconi a Napolitano - nella sua veste di garante della
Costituzione e rappresentante dell'unitį nazionale e nel rispetto assoluto delle sue prerogative, affinchč inviti le forze politiche presenti in Parlamento ad affrontare in modo organico la questione universitaria e ad aprire un dibattito che porti a una riforma profonda del sistema vigente, migliorando l'organizzazione e l'efficacia degli istituti di ricerca e promuovendo la piena
realizzazione del diritto allo studio».

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