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Alitalia, il «fronte del no» boccia l'accordo del 31 ottobre

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3 novembre 2008

Rifiuto dell'accordo del 31 ottobre di Palazzo Chigi con azioni per la cancellazione del cosiddetto "Lodo Letta". È quanto prevede una delle due mozioni approvate dall'assemblea dei lavoratori del gruppo Alitalia che si è riunita a Fiumicino, a cui hanno partecipato i piloti e gli assistenti di volo di Anpac, Unione piloti, Sdl, Avia e Anpav. Quest'ultima ha però lasciato l'assemblea dopo le contestazioni al presidente Massimo Muccioli.

L'assemblea, aperta anche ai lavoratori di AirOne, ha deliberato, si legge nel testo dellamozione, «il rifiuto dell'accordo del 31 ottobre sottoscritto a Palazzo Chigi da Fit-Cisl, Ugl trasporti, Uil trasporti e, ad ora anche da Filt-Cgil sui contratti e sui criteri di selezione. Ieha dato il mandato a tutte le organizzazioni sindacali e associazioni professionali di "predisporre immediatamente ogni azione utile alla cancellazione del suddetto accordo e al ripristino di corrette relazioni industriali e sindacali con chi rappresenta realmente i voleri dei lavoratori di Alitaliaappartenenti alle tre categorie, terra, assistenti di volo e piloti».

L'assemblea ha inoltre dato mandato a sindacati e associazioni
professionali «di trattare con Cai e Governo per l'ottenimento della massima tutela occupazionale anche mediante il ricorso ad un esteso part time e alla rimodulazione del piano industriale con dati aggiornati. Il rifiuto - prosegue la mozione - ad ogni forma di stesura dei contratti collettivi di lavoro unilaterale enon condivisa e - infine - il mandato ad indire frequenti assemblee per aggiornare i lavoratori sulla situazione e prendere le decisioni conseguenti».

Il commissario straordinario Augusto Fantozzi, però, ha dichiarato che l'offerta di Cai per l'acquisto di complessi di beni e di contratti di Alitalia, Alitalia Servizi, Alitalia Express, Alitalia Airport e Volare è vincolante ed irrevocabile fino al 30 novembre 2008 ed è unica e inscindibile, per cui l'accettazione sarà efficace solo se riferita alla stipulazione di tutti i contratti.

Fantozzi in una nota precisa che il corrispettivo
dovuto e le modalità e i termini di pagamento saranno comunicati dopo che il perito indipendente nominato dal Ministero dello Sviluppo economico (Banca Leonardo) avrà trasmesso la perizia. L'offerta presentata da Cai, rende noto
ancora Fantozzi, sarà oggetto di una istruttoria, anche con l'ausilio dell'advisor finanziario della procedura, e sarà sottoposta alle Autorità competenti.

Nel pomeriggio, verso le 17.30
, si era rotto il fronte del no tra i sindacati Alitalia. L'Anpav, sindacato che rappresenta parte degli assistenti di volo, aveva lasciato l'assemblea delle cinque sigle autonome che non hanno firmato la proposta della Cai. «Anpav - ha spiegato Massimo Muccioli, presidente del sindacato - in piena autonomia deciderà nei prossimi giorni in base a eventuali chiarimenti e novità, di aderire o meno» alla proposta della nuova compagnia.

Muccioli ha raccontato di non avere potuto prendere parola durante l'assemblea a causa delle violente proteste: «Una contestazione precedentemente organizzata non ha permesso di esprimere le nostre posizioni. A livello personale denuncio un vero e proprio agguato predisposto dai compagni e amici della cordata del no». Secondo Muccioli la contestazione dell'assemblea è derivata dal fatto che l'Anpav è stato il primo sindacato degli assistenti di volo che a settembre ha sottoscritto l'accordo di Palazzo Chigi.


Assemblea a porte chiuse

L'assemblea del "fronte del no" all'aeroporto di Fiumicino si è svolta a porte chiuse. Si stima che almeno un migliaio di lavoratori abbiano partecipato. Anpac, Up, Avia, Anpav e SdL hanno illustrato ai lavoratori il «Piano Fenice» proposto da Cai e sottoscritto solo dai confederali e dall'Ugl.
Già domenica l'SdL aveva detto che stava valutando la possibilità di avviare «azioni legali» contro gli accordi sottoscritti con Cai da Cgil-Cisl-Uil e Ugl. La società, invece, era ottimista: la «Nuova Alitalia» potrebbe partire a dicembre con il partner straniero e anche piloti e hostess. Intanto Ryanair aveva fatto sapere di non escludere la possibilità di assumere piloti dell'Alitalia, con i sindacati autonomi che li rappresentano e che non hanno sottoscritto gli accordi: «Ci sono tanti piloti di diverse compagnie europee che hanno deciso di venire a lavorare con noi; Ryanair selezionerà sempre i migliori e già ne abbiamo di diverse nazionalità, ma la domanda supera l'offerta», ha detto l'investor relator della società irlandese, David Broderick.

Per il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani «un'azienda che vuole ripartire deve risolvere i problemi con il proprio personale da sola. Non può sempre ricorrere a "zio-Letta" anche perché non è questa la funzione della presidenza del Consiglio». Secondo il dirigente sindacale, «Cai deve diventare adulta come lo devono diventare tutte le organizzazioni sindacali di Alitalia altrimenti non si va da nessuna parte. Credo che ci voglia responsabilità e non tutte le modalità di Cai mi convincono». Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, rispetto alla mancata sigla degli autonomi, aveva detto: «Alla fine il buon senso prevarrà. Non c'è alternativa se non quella che il commissario Fantozzi porti l'azienda al fallimento, la liquidi letteralmente». «Questo accordo - dice - evita la distruzione dell'azienda e la perdita di tutti i posti di lavoro. Cosa accadrà dopo il fallimento credo che ognuno se lo può immaginare o sperare ma sarà sicuramente una soluzione peggiore di quella attuale. Se il fallimento fosse stata la soluzione migliore l'avremmo fatta fallire subito».

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