«Al G20 stabiliremo regole nuove e che in futuro non accadano più crisi finanziarie come queste e cercheremo misure perchè tali crisi non si ripercuotano sull'economia reale». È durato quasi tre ore, a Villa Madama la colazione di lavoro tra il premier Silvio Berlusconi e il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula Da Silva in vista del vertice del G20. «Il presidente Luiz Inacio Lula da Silva - ha detto Berlusconi - mi ha invitato in Brasile. Verrò a febbraio e, con l'occasione, inaugurerò un ospedale in Amazzonia, frutto della nostra collaborazione». Tre le proposte-chiave che l'Italia avanzerà al G20 del fine settimana. Insisteremo, dice il premier, "perché le banche garantiscano il monte prestiti precedente alla crisi". Anzi, "per quanto ci riguarda noi stiamo insistendo in Italia che a questo monte prestiti vengano aggiunte delle percentuali importanti". Il premier cita, in particolare, il caso di UniCredit, che si è impegnata a "destinare per le piccole e medie aziende addirittura 5 miliardi di euro in più rispetto a prima". Questa, secondo il Cavaliere, dovrebbe diventare una "regola generale soprattutto per le banche che ricorrono agli interventi statali". Il secondo punto, continua Berlusconi, è lavorare perchè le borse non ipervalutino nè sottovalutino le imprese. "Bisogna – in altri termini - che ci sia un'autorità che dica 'alt' quando il mondo della finanza divorzia dal mondo della realtà". La terza proposta italiana riguarderà "controlli più responsabili di tutto il mondo della finanza": non si può, è il ragionamento di Berlusconi, avere delle banche che "possano, avendo un patrimonio X poter fare le banche per mille volte il loro patrimonio". Io credo, ha detto il premier, che nonostante il sistema italiano si sia dimostrato un sistema assolutamente saldo "credo che questa potrebbe essere una regola che possiamo far diventare una regola generale di tutti i Paesi del G20". Per uscire dalla crisi finanziaria internazionale che sta scuotendo i mercati globali, ha detto il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva «la soluzione è più occupazione, più posti di lavoro ed evitare le crisi di panico». Lula si è detto «ottimista» sul fatto che alla prossima riunione del G20 a Washington il 15 novembre saranno prese «decisioni politiche» in questo senso.
Da sabato si lavora contro la crisi. Sabato, dunque, al G20 di Washington, comincerà un lavoro che poi proseguirà nei successivi cento giorni contro la crisi, ha detto il premier Berlusconi. Il prossimo G8 che l'Italia ha voluto estendere agli altri paesi del G5 più l'Egitto «avrà un ruolo importante per la governance dell'economia mondiale». Il premier ha infatti ricordato che a La Maddalena il prossimo anno, oltre agli 8 Grandi, ci saranno anche India, Cina, Sudafrica, Messico, Brasile e probabilmente l'Egitto. Luiz Ignacio Lula da Silva. ha detto Berlusconi, «non è solo il presidente di un grande Paese, ma è anche un simbolo mondiale per l'attenzione che pone per chi è fuori dal benessere e il suo ruolo è importante». Lula sarà al prossimo G8 che Berlusconi ha ribadito di voler trasformare in un G13 o G14. Ricordando l'estrazione sociale del presidente brasiliano ha sottolinearo che «la sua voce è importante nel mondo e sottolinea che la società del benessere si deve occupare dei più bisognosi». Nel corso dell'incontro sono i ministri italiani e brasiliani hanno firmato tre accordi intergovernativi e tre memorandum di collaborazione tecnico-scientifica. In sala anche cinque calciatori brasiliani del Milan: Dida, Emerson, Kakà, Pato e Ronaldinho seduti nelle prime file della sala.
Contro la crisi diffondere serenità. L'obiettivo del Governo, ha detto Berlusconi, è diffondere serenità. «Evitare il panico è necessario. Altrimenti - prosegue - si fermano i consumi, si ostacola la produzione e si va verso la crisi provocata dallo scetticismo dell'opinione pubblica. Il nostro obiettivo, invece, è diffondere serenità».
Obama «ha il mio sostegno». Parlando del presidente americano eletto Barack Obama, Berlusconi ha detto «ha tutto il mio sostegno. Da parte del mio Governo c'è ilpiù totale e convinto appoggio all'Amministrazione di Obama». é tornato anche sull'episodio che ha sollevato molte polemiche per ribadire che chi ha cambiato «una mia carineria per distorcere al realtà è un imbecille e miserabile». A Obama, ha detto il Cavaliere, «ho dato il consiglio che non continui l'escalation dei rapporti negativi con la Russia, credo che sia più importante della crisi irachena». Obama oggi si trova in una situazione molto difficile, «tutti i problemi interni ed esterni gli cadranno addosso, dall'Iraq, all'Afghanistan al Medio Oriente. Ma credo che il consiglio più importante da dargli sia quello di porre fine alla contrapposizione tra il suo paese e la Federazione russa». (N.Co.)