Oltre 2mila ospiti affollano i saloni dell'Excelsior di Roma al ricevimento dell'ambasciata Usa per l'attesa dei risultati elettorali. Inviti bipartisan dell'ambasciatore Ronald Spogli, nominato dall'amministrazione Bush e quindi probabilmente verso l'uscita dal suo incarico in caso di vittoria di Obama (se vincesse McCain potrebbe restare almeno fino al G8). Il premier Berlusconi non verrà: ha detto che andrà a letto, disertando così anche altri convivi dove era atteso. Spogli è stato asciutto: il mondo, ha detto, specie in questo momento di crisi, ha più che mai bisogno della leadership americana. Dopo il discorso è partita la musica, ovunque televisori sintonizzati sulla Cnn in attesa dei primi veri risulati.
Quello del'Excelsion è stato l'evento clou degli americani a Roma. Ma la Capitale, fradicia di pioggia, ha seguito il voto qua e là, dove il tasso di mondanità ha superato di gran lunga quello della politica. All'Hotel Parco di Principi, ai Parioli, serata bipartisan con cena e musica gospel, con attesa di politici di varia marca. Il centro destra si è organizzato allo Spazio Etoile in Piazza San Lorenzo in Lucina (atteso anche l'ambasciatore Spogli), mentre il Pd al Tempio di Adriano, in Piazza di Pietra, dove parteciperà Walter Veltroni in persona, ripreso all night long da YouDem, la tv democratica ufficiale, mentre Massimo D'Alema andrà alla sua Red Tv. I democratici che hanno scelto di andare "on the road" confluiranno alla stazione Termini, davanti a maxischermi al modico prezzo di 15 euro: alta l'affluenza di studenti che, in caso di vittoria di Barak Obama, sabato prossimo festeggeranno in Piazza Venezia. I democratici americani del Democrats abroad Italy hanno appuntamento per la maratona elettorale al pub Road house grill alla stazione Termini. Altri supporter del senatore dell'Illinois si raduneranno al Rose Garden Hotel, fino a domattina. Altri appuntamenti nella lunga notte romana alla Libreria Cafè Flexi e al Cinema Aquila dove il VI Municipio ha messo in piedi una serata dal titolo «Te la do io l'America».
