Il Sole 24 Ore
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14 novembre 2008

Università, studenti in piazza contro la riforma Gelmini


Studenti in piazza a Roma contro il decreto Gelmini. Tre cortei per protestare contro i tagli a scuola, università e ricerca, con ragazzi giunti da tutta Italia. «Siamo almeno in duecentomila», dicono gli studenti dell'Onda, ai quali tuttavia il ministro Gelmini manda un messaggio chiaro: «Capisco i ragazzi ma non cedo».
La manifestazione è iniziata dall'Università "La Sapienza", e a Piazza Esedra si sono aggiunti gli studenti liceali. Quindi in via dei Fori Imperiali un ulteriore arricchimento del corteo con gli studenti di Roma Tre. La manifestazione si è poi diretta verso largo di Torre Argentina, ma una parte consistente del corteo degli studenti universitari si è diviso dal troncone principale e ha raggiunto Montecitorio, scandendo slogan contro il Governo Berlusconi come «Noi la crisi non la paghiamo» e «se ci toccano il futuro noi blocchiamo la città». I carabinieri in tenuta antisomossa hanno presidiato la piazza, ma non si sono registrate tensioni. Il corteo si è poi mosso per riattraversare il centro e tornare, presumibilmente, alla Sapienza. Palazzo Chigi presidiato da polizia e carabinieri: una ventina di camionette ed alcune centinaia di uomini hanno impedito l'ingresso dei non autorizzati a piazza Colonna. I manifestanti hanno però gridato slogan da via del Corso. Davanti al Ministero dell'Istruzione hanno manifestato invece gli studenti di destra dell'Azione identitaria romana, con striscioni a favore della Gelmini e contro il '68. Parallelamente si è svolto il corteo dei lavoratori dell'Università e della ricerca promosso da Cgil e Uil. Centomila i presenti secondo gli organizzatori. Polemico il leader Cgil Epifani sullo strappo della Cisl: «Quella di oggi è una grande manifestazione: chi non c'è sbaglia». «Noi chiediamo una vera riforma dell'università e della ricerca e non vogliamo difendere quello che c'è, ma non si può pensare di contrabbandare per riforma una politica di soli tagli, che lascerebbe intatti privilegi e storture con una vera riforma». Cortei studenteschi anche in altre città italiane: in settemila hanno sfilato a Bari, poche centinaia a Messina e a Palermo. A Catania occupato il rettorato.

14 novembre 2008

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