Nel 2008 triplicano i beni sequestrati alla criminalità organizzata, per un valore di 4,1 miliardi. Ieri il titolare del Viminale Roberto Maroni ha fatto il bilancio dell'attività e ha detto che il «fiore all'occhiello» del ministero è stata la lotta alla criminalità organizzata. Nel 2008 ha portato alla cattura di 104 pericolosi latitanti, contro i 68 del 2007. Ma per un contrasto efficace dei clan, spiega il ministro, «bisogna colpirli nei soldi». Il 60% dei sequestri è rappresentato da immobili (circa tremila tra appartamenti, ville, terreni); il 21% da beni mobili (circa mille tra auto, moto e natanti) e il 19% da altri beni, tra cui 887 aziende che, osserva Maroni, «vanno fatte funzionare, altrimenti chiudono con il risultato che i lavoratori rischiano di perdere il posto per l'intervento dello Stato». A gennaio, annuncia, «faremo una riunione con imprenditori, commercianti e artigiani per creare una rete di protezione che consenta la gestione di queste aziende e le faccia funzionare. Se sapremo far fruttare i beni sequestrati – aggiunge Maroni - fondi ingenti potranno essere messi a disposizione delle forze dell'ordine».
Al ministero dell'Interno i tecnici stanno già lavorando con i colleghi della Giustizia e dell'Economia. Non è un'operazione facile, quella di rendere subito disponibili i valori mobili e immobili sottratti ai mafiosi. Soprattutto se si parla di sequestri – l'atto definitivo che consente il passaggio allo Stato è invece la confisca – l'idea è di definire la possibilità che lo Stato ottenga una parte di quei beni, una sorta di acconto, senza però rischiare che eventuali ricorsi sui sequestri, vinti in giudizio, trasformino somme e patrimoni prima acquisiti e poi restituiti ai mafiosi in un paradossale incremento del debito pubblico.
Nell'attesa di norme generali, la Polizia si potrà aggirare tra le strade con una Ferrari 512 giallo canarino e una Porsche Cayenne nera, già esibite ieri nel cortile del Viminale insieme ad altre tre auto di grossa cilindrata, anch'esse sequestrate a mafiosi. «Le faremo girare – dice Maroni – con la polizia a bordo, nei posti dove prima giravano i mafiosi, per far capire che il clima è cambiato». Sul capitolo terrorismo «c'è - comunica il ministro - massima allerta» e sono stati intensificati i controlli nei luoghi affollati durante il periodo natalizio, ma «la nostra capacità di analisi è molto accurata; da questo punto di vista il ministro dell'Interno e il capo della Polizia dormono sonni tranquilli e con loro tutti i cittadini italiani».
Nel corso della conferenza stampa il titolare del Viminale parla poi di «ottimi risultati» nel contrasto alla violenza negli stadi: i dati di questa stagione indicano un netto calo dei feriti e degli arresti. «Non vogliamo - sottolinea - chiudere gli stadi, come ha detto un po' troppo frettolosamente qualche presidente di società di calcio. Noi dobbiamo garantire la sicurezza, non i bilanci delle società che devono investire sulla Tessera del tifoso per avere stadi pieni e sicuri». Infine, nel 2009 saranno attivi i Nuclei specialisti per l'assistenza alle imprese, squadre di vigili del fuoco che avranno il compito di dare più sicurezza contro la piaga degli incidenti sul lavoro. Entro marzo sono previste 1.400 assunzioni.