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Ferrovie: si spezza un Eurostar, è polemica sulle cause

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25 gennaio 2009

Un treno Eurostar partito ieri pomeriggio da Napoli e diretto a Bologna, dopo essersi fermato per verifiche tecniche all'altezza di Anagni, nel frusinate, nel ripartire si è spezzato tra la sesta e la settima carrozza. La notizia è stata resa nota da Raniero Casini della segreteria nazionale del Sindacato dei lavoratori (Sdl) che ribadisce «la convinzione che i treni non abbiano la necessaria manutenzione».

Le Ferrovie: «Nessun rischio per l'incolumità dei passeggeri»
Di tutt'altro parere l'azienda ferroviaria, che parla esplicitamente di «atto doloso»: secondo quanto verificato dalle Ferrovie dello Stato, infatti, l'incidente non è stato casuale tanto che è stata annunciata la presentazione «di una denuncia alle autorità competenti». «Le prime verifiche condotte dagli stessi macchinisti del treno - spiegano infatti le Ferrovie - hanno consentito di individuare nell'ultima carrozza il freno di emergenza indebitamente azionato». E, questo «è verosimilmente - afferma la Società - la causa di quanto accaduto, avendo esso la capacità di bloccare immediatamente la parte di treno frenata».

Ciò «è verosimilmente la causa di quanto accaduto, perché in grado di bloccare immediatamente la parte di treno frenata». «I macchinisti - spiegano le Ferrovie - avevano resettato il sistema dopo le verifiche nel posto movimento di Anagni e valutato di poter ripartire. Mentre davano lo spunto di trazione (il momento in cui il treno riprende a muoversi, ndr), nell'avvio il treno si è spezzato tra la sesta e la settima carrozza».

Una circostanza tutta da chiarire anche perchè «la ricerca del responsabile di questo atto doloso - così lo definisce Ferrovie dello Stato - non ha ancora avuto alcun esito, ma in ogni caso la Società procederà ad esporre denuncia presso le autorità competenti». Di sicuro «l'incolumità dei passeggeri non è mai stata a rischio, nè avrebbe potuto essere a rischio».

I ferrovieri di «Ancora In Marcia»: vanno trovate le vere cause
Sull'incidente si è espressa anche la rivista dei ferrovieri «Ancora In Marcia»: «Vogliamo che si affrontino e risolvano le vere cause di questi incidenti ripetuti ai treni Eurostar, non vogliamo aspettare che avvengano tragedie, nè possiamo accettare che sia distorta la realtà e l'informazione all'opinione pubblica ipotizzando improbabili cause dolose», dichiarano i ferrovieri della rivista.

«Attribuire le cause dell'incidente ad un ipotetico azionamento di un freno di emergenza - proseguono - se risultasse vero metterebbe in discussione l'affidabilità e la sicurezza dell'intera flotta degli ETR 500 poiché, da quando esistono i treni quelle maniglie rosse sono legittimamente e doverosamente a disposizione di tutti i viaggiatori per ogni evenienza. Riteniamo più realisticamente che, come per i due precedenti più noti, avvenuti a Milano Centrale il 14 e il 22 luglio 2008, siano nuovamente invece venute alla luce le lacune, che possono essere tecniche, strutturali, progettuali e manutentive (non possiamo e non è nostro compito oggi fare un'ipotesi definitiva) dell'insieme delle apparecchiature del treno, ma che certamente smentiscono clamorosamente le affermazioni dei massimi dirigenti».

«Il treno 9456 - si legge in una nota della redazione di ancora In Marcia- sembra stesse viaggiando con un'avaria in corso proprio al sistema pneumatico con una perdita di aria compressa e per questo si era giá fermato ed avanzava a bassa velocità. Certamente vi è stata una frenatura mentre la locomotiva trainava - specificano - ma ciò è del tutto normale e sempre possibile in ogni momento della marcia su ciascun treno, sia in caso di azionamento legittimo o erroneo della maniglia che per avaria o a causa di un atto vandalico e doloso: ma ciò non dovrebbe però, mai, causare lo spezzamento, tanto più su treni viaggiatori».

Negare i fatti ed i problemi invece di affrontarli - denunciano i ferrovieri - «danneggia noi e la nostra azienda perché ne compromette l'immagine e la credibilità molto più che i fatti stessi. Fortunatamente - conclude la nota - salvo lo spavento, l'incredulità e i disagi per il forte ritardo subito anche questa volta non vi sono state altre conseguenze per i circa 200 viaggiatori rimasti sui due tronconi fermatisi a circa tre metri di distanza l'uno dall'altro».

«Quando si spezzarono due Etr 500 il 14 e il 22 luglio del 2008 - afferma Marco Bazzoni, Rappresentante dei lavoratori per la sicurezzale - le FS dissero che si trattava di un errore umano, licenziarono il macchinista Dante De Angelis, che secondo loro "aveva diffuso notizie infondate e pretestuose, procurando un allarme ingiustificato", anche se De Angelis non aveva parlato di quei due Etr, ma di altri incidenti occorsi agli Eurostar. Inoltre, in occasione di quei due incidenti, le FS parlarono di errore umano, e che la sicurezza dei viaggiatori non era stata messa in pericolo, dato che lo spezzamento era avvenuto in stazione, e che non potrebbero mai spezzarsi in viaggio. Questa volta è accaduto, da come riporta la nota del sito "Ancora in Marcia", mentre era in viaggio a velocita' ridotta"».

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