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Corte dei conti: in Italia diffuse corruzione e tangenti

di Nicoletta Cottone

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10 febbraio 2009

Allarme corruzione della Corte dei Conti. Nella Pubblica amministrazione i controlli non sono adeguati: sono ancora troppo diffuse corruzione e tangenti. Il dato emerge dai dati dell'attività dei magistrati contabili, diffusi in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. La Corte dei conti che ha emesso 102 sentenze per danno erariale derivante da attività contrattuale.: 77 sono sfociate nella condanna dei chiamati in giudizio. Lo ha riferito il procuratore generale della Corte, Furio Pasqualucci, nella sua relazione all'inaugurazione dell'Anno giudiziario. Sentenze, dunque, hanno riguardato percezione di tangenti da parte di dirigenti in relazione a lavori di infrastrutture stradali, percezione di illeciti compensi negli appalti pubblici, appropriazione indebita di somme a seguito dell'emissione di falsi o duplicati mandati di pagamento a fronte di prestazioni contrattuali inesistenti o già pagate. «I controlli interni ed esterni sull'amministrazione non sono pienamente adeguati», ha sottolineato nel suo intervento il presidente della magistratura contabile Tullio Lazzaro. Per Lazzaro «occorre potenziare e irrobustire i controlli, renderli effettivi nello svolgersi e concreti negli effetti. Nel campo dell'amministrazione , a un maggior e migliore uso dei controlli, corrisponde simmetricamente un minore ricorso al codice penale». Il presidente dei magistrati contabili ha sottolineato che «dove manca la trasparenza si genera il cono d'ombra entro cui possono trovare spazio quei fatti di corruzione o di concussione che rendono poi indispensabile l'intervento del giudice penale». E ha ricordato come l'intervento del giudice penale, «a sua volta, prima ancora del definitivo accertamento dei fatti, può avere anche l'effetto, non voluto, di generare un clima di sospetto, una nebbia mefitica che sembra tutto avvolgere e genera sfiducia da parte dei cittadini onesti».


Gravissimo lo spreco di risorse pubbliche per le opere incompiute. Gravissimo, poi, lo spreco di risorse pubbliche per la realizzazione di opere incompiute e quindi inutilizzabili. «Anche nel corso del 2008 - ha sottolineato Pasqualucci - molte fattispecie di responsabilitá amministrativa sono da collegare direttamente o indirettamente al fenomeno delle cosidette opere pubbliche incompiute, opere ciò progettate ma non appaltate ovvero non completate o comunque inutilizzabili per scorretta esecuzione, che rappresentano un gravissimo spreco di risorse pubbliche e la testimonianza più eloquente dell'inefficienza dell'amministrazione centrale e periferica».
  CONTINUA ...»


Frodi comunitarie per 148 milioni di euro. Le frodi comunitarie segnalate nel 2008 ammontano a circa 148 milioni di euro di cui 61,6 milioni (per 90 casi) riguardano frodi nel settore degli aiuti allo sviluppo regionale, con il maggiore importo nella regione Sicilia (19,9 milioni). «Quarantotto casi per 42,8 milioni di euro riguardano il settore aiuti all'agricoltura - ha sottolineato Pasqualetto - con maggiore importo complessivo nella regione Calabria (30,3 milioni); 10casi per 29,5 milioni di euro si riferiscono al settore del sostegno innovativo e infrastrutturale in agricoltura, di cui il maggiore importo in Abruzzo con 29,9 milioni di euro. Il sostegno sociale e all'occupazione ha registrato 27 denunce per 13,4 milioni di euro con maggiori importi in Lombardia (3,2 milioni di euro) e Liguria (1,4 milioni di euro). Il fondo per la pesca registra 4 segnalazioni per un importo complessivo di 599.000 euro, di cui 476.000 in Toscana».

Troppe truffe nel settore sanitario. Fatturazioni fraudolente, mancato completamento di strutture, non utilizzo di impianti già realizzati, spese per corsi di formazione mai avviati, irregolarità nella gestione dei ticket: sono questi alcuni degli esempi di sperpero di risorse pubbliche nella spesa farmaceutica - sanitaria denunciati dal procuratore generale della Corte dei Conti, Furio Pasqualucci, nel suo intervento all'inaugurazione dell'anno giudiziario. « Terreno fertile per comportamenti truffaldini o comunque per forme di sperpero di pubbliche risorse si è dimostrato il settore della spesa farmaceutica sanitaria». Pasqualetto ha sottolineato che c'è «l'esigenza normativa - ha sottolineato Pasqualetto - di una razionalizzazione della spesa sanitaria, da un lato, e, dall'altro lato, dell'approntamento di misure volte al contenimento della stessa». La Corte ha delineato 11 tipologie di condotte anti giudiriche nelle quali si è manifestata nel corso del 2008 l'attivitá illicita in ambito sanitario: incarichi illegittimi conferiti al personale estraneo alle Aziende sanitarie; acquisti non autorizzati di apparecchiature medicali; mancata utilizzazione o inadeguate ristrutturazioni di strutture ospedaliere giá realizzate; irregolaritá nella spesa causate dalla iper prescrizione di farmaci; irregolaritá nella spesa causate da doppia e/o fraudolenta fatturazione; indebite e fraudolente acquisizioni di risorse pubbliche per corsi di formazione mai espletati, espletati solo in parte o forniti in tutto o in parte di rendiconto o documentazione giustificativa; indebiti compensi percepiti dai medici di base; irregolari gestioni di case di cura convenzionate; irregolaritá sulle esenzioni dei tickets; illegittime nomine fiduciarie di dirigenti apicali e infine corresponsioni di indennitá non dovute.


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