Un politico che chiede scusa non capita tutti i giorni. Che sia un politico italiano a farlo ha certamente colpito gli amici spagnoli di El Pais, che subito dopo la conferenza stampa di Walter Veltroni ci hanno aperto il sito del giornale. «Veltroni: "Chiedo scusa per non essere riuscito a fare avanzare il partito che sognavo"», titola El Pais, che per vicinanza politica è particolarmente attento a quanto succede nell'opposizione di casa nostra. Il segretario del Partito democratico «lamenta le divisioni interne della sinistra italiana» e ha difeso il progetto del Pd, scrive Miguel Mora. «Caos nella sinistra italiana» era il titolo di questa mattina della corrispondenza da Roma. «La chiara sconfitta» in Sardegna ha accelerato la rinuncia di Veltroni, arrivata dopo mesi di «selvagge lotte fratricide».
«Con una normale sinistra di fronte, la nuova vittoria di Berlusconi risulterebbe impossibile da capire», scrive Mora. C'è una profonda crisi economica, ma «il carisma del magnate politico italiano sembra resistere a qualunque prova». Ironia della sorte, è stato proprio Renato Soru, che molti vedevano come l'anti-Berlusconi, a fare da «catapulta» della crisi del Pd. Per El Pais, la sinistra italiana mostra ancora una volta la sua capacità di autodistruzione.
Per il Financial Times, la partenza improvvisa di Veltroni dopo 16 mesi alla guida del Pd «conferma che l'opposizione italiana è allo sbando assoluto e non è capace di trovare una risposta coerente alla crisi economica e alla confortevole maggioranza di Berlusconi in Parlamento». La sconfitta in Sardegna, osserva Guy Dinmore, considerata un test in vista delle elezioni europee, fa seguito a una serie di scandali per corruzione e indagini giudiziarie riguardanti dirigenti di partito locali ma importanti. «Data la natura frazionata del Partito democratico, che non è riuscito a stabilire una nuova identità, Veltroni non lascia nessun ovvio successore», conclude. La notizia delle dimissioni di Veltroni, nota altrove il Financial Times, è stata nel breve termine molto più importante per Berlusconi dell'altra notizia del giorno, la condanna per corruzione dell'avvocato inglese David Mills.
Tempestivo nel registrare le scuse di Veltroni è anche il sito del quotidiano economico francese Les Echos, che con dispacci Afp segue la «disfatta» della sinistra italiana, in preda a una «guerra tra capi». Il leader del Pd, vivacemente criticato per la sua strategia, «getta la spugna», scrive La Tribune. Per Le Figaro, la sconfitta di Soru è stata l'ultima goccia. Girano sui siti francesi le dichiarazioni del politologo Marc Lazar: «Veltroni ha fatto da fusibile a situazione molto più grave. Queste dimissioni non sistemano nulla. I problemi del Pd, il suo progetto, il suo radicamento restano sempre irrisolti».
«La destra italiana segna ancora un punto in Sardegna, feudo della sinistra», ha titolato ieri sera Le Monde. Nella sua corrispondenza, Salvatore Aloise ricorda che, dopo l'istituzione della tassa sul lusso, poi cassata dalla Corte costituzionale, Soru era stato soprannominato «Robin Hood contemporaneo» e si era fatto molti nemici. Oltre una settantina i commenti dei lettori su Libération, giornale della sinistra francese, che pure ha richiamato sulla sua home page le dimissioni del capo della sinistra italiana. C'è chi parla di «Sinistra molle», chi vede lo schiacciamento di Veltroni come «un fiore all'occhiello di Berlusconi». Un blogger commenta: «Ecco un altro leader di sinistra che ha capito che non si può essere di destra e dirigere un'opposizione che dovrebbe essere socialista».
