«L'emblema di An non solo non si spegne, ma transita in una fondazione che sarete chiamare a benedire con il voto e che continuerà a operare nello stesso spirito indicato dall'articolo 1 del nostro statuto». Così il reggente di An, Ignazio La Russa sprona il partito al congresso di scioglimento, verso la convergenza nel Pdl.
«È questo un dato importante - aggiunge - che ci permette di non avere rimpianti».
La Russa sottolinea come i valori della destra abbiano determinato in gran parte le scelte del governo e della maggioranza in questi mesi: «non è lontano il tempo in cui non ci sarà più bisogno in Italia di indicare il Pdl come centrodestra, come legittimamente e giustamente facciamo adesso, ma potremo indicare anche sul piano lessicale il Pdl come la destra italiana».
An-Fi, "gemelli diversi"
«Alleanza Nazionale e Forza Italia - dice Ignazio La Russa - sono sempre stati due gemelli, magari due gemelli diversi, ma sempre due gemelli .Non c'è stata una sola occasione in cui ci siamo divisi e abbiamo dato vita ad altre coalizione».
La Lega
Il Ministro della Difesa chiarisce: «non c'è bisogno di contrapporsi, al contrario bisogna competere», restando «pronti ad accettare correttivi», ma ciò non vuol dire «accettare l'ineluttabilità che siccome per vincere bisogna stare insieme, un passo indietro lo debba sempre fare il Pdl».
Gianfranco Fini
«quando indossa la casacca di Presidente della Camera - rimarca La Russa- Fini non lo dimentica: ha il dovere di svolgere il suo ruolo in modo impeccabile. Anche quando vorrebbe cambiare le regole che ci sono, e che sono un po' lente, ha il dovere di dire che tutto va fatto senza salti in avanti». «Gianfranco - dice La Russa rivolgendosi al leader del partito, seduto in prima filea - ti dobbiamo un grazie per il tuo coraggio, perchè, sfidando le critiche, vai dritto per la tua strada».
1.800 sono i delegati al Congresso, più di 150 giornalisti accreditati. I lavori si sono aperti con un video su Giorgio Almirante. «I valori sono la bandiera della mia vita», dice il leader missino nel firmato. «Vivi come se tu dovessi morire subito, pensa come se non dovessi morire mai», sono le parole di Almirante che concludono il filmato. Tutto il congresso ha applaudito in piedi.
Nel pomeriggio sono intervenuti, tra gli altri, i ministri Andrea Ronchi e Giorgia Meloni e il vicecapogruppo Pdl a Montecitorio, Italo Bocchino. Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha portato il suo saluto al congresso, dicendosi sicuro che il «prezioso patrimonio» di Alleanza nazionale «sarà ben custodito non soltanto da Silvio Berlusconi ma dalla nuova formazione politica che da qui ad una settimana si andrà a fondare». La seconda carica dello Stato ha riconosciuto al partito di Fini «un gesto politico non comune, non facile e coraggioso: quello di avere avuto l'audacia di accettare la sfida di una realtà nuova, alla quale portate, con consapevolezza, il contributo di una forte vocazione identitaria che è stata, nel corso degli anni, uno dei vostri punti di forza ed una delle ragioni di un radicamento diffuso nella realtà sociale del Paese».
Ma il discorso più atteso alla Fiera di Roma è quello del leader Gianfranco Fini, seduto in prima fila, accolto da un applauso dalla platea, che prenderà la parola domenica per decretare il traghettamento di An nel Popolo delle libertà, naturale approdo della strategia di allargamento della destra iniziata a Fiuggi.