Arrivano via mare o via terra, nascosti su traghetti, camion, autobus, o in macchina accompagnati da "passeur" che falsificano i documenti di viaggio. Negli ultimi sette anni i minori stranieri non accompagnati segnalati al Comitato minori stranieri sono stati, mediamente, circa 7.700 all'anno. Dato confermato anche per il 2008, con 7.797 minori segnalati. Sono per lo più adolescenti (all'87% fra i 15 e i 17 anni), maschi al 90%, provenienti per lo più da Marocco, Egitto e Albania, con valori in forte crescita, per Palestina, Afghanistan, Eritrea, Nigeria e Somalia. Sono alcuni dati sul fenomeno dei minori stranieri non accompagnati messi in evidenza dallo studio «L'accoglienza incompiuta - Le politiche dei Comuni italiani verso un sistema di protezione nazionale per i minori stranieri non accompagnati", presentato oggi a Roma presso la sede di Anci. Arrivano soli in Italia, spesso spinti dalle famiglie d'origine, nella speranza di trovare insieme a un lavoro anche un futuro migliore. «Per vedere un futuro – racconta uno dei minori – quando lì non c'è nessuna speranza».
Per questi ragazzi cresciuti troppo in fretta i Comuni hanno attivato interventi di presa in carico (collocamento in luogo sicuro, attivitá di orientamento, attivazione di reti locali di sostegno), che proseguono anche fino alla maggiore etá con interventi di seconda accoglienza. Di fronte alla continua crescita degli arrivi di minori stranieri non accompagnati, l'Anci ha avviato un programma di accoglienza e protezione con 380 posti disponibili e 42 Comuni coinvolti. Si tratta di un primo passo fondamentale, ma ancora insufficiente rispetto alle proporzioni del fenomeno. «Adesso siamo molto preoccupati – ha spiegato Fabio Sturani, vice presidente Anci con delega all'immigrazione - perché il primo atto del nuovo governo è stato quello di azzerare i 100 milioni del fondo per l'inclusione sociale».
Si tratta di arrivi non programmabili e quindi non prevedibili nei bilanci comunali, ha sottolineato Sturani, temi sui quali i Comuni sono spesso lasciati soli. «La speranza – ha concluso - è quella di riuscire a rafforzare il programma avviato in questi mesi, arrivando a standardizzare le politiche di accoglienza dei minori che risultano ancora molto diversificate sul territorio». Sulla stessa lunghezza d'onda Giuseppe Maurizio Silveri, direttore generale dell'Immigrazione del ministero delle Politiche sociali e presidente del Comitato minori stranieri, che, mettendo in guardia dal pericolo di sfruttamento dei minori da parte delle organizzazioni criminali, ha sostenuto che per potenziare il sistema di accoglienza «oltre alle idee servono le risorse, che abbiamo già chiesto al ministero».
L'analisi di Anci ha confermato una serie di aspetti critici, come il numero ancora troppo alto di minori che fuggono dalle strutture (il 62% dei minori accolti nel 2006 si sono resi irreperibili), di cui i servizi perdono traccia e l'alta percentuale di minori che non risultano in possesso di alcun titolo di soggiorno (quasi il 60%) e che quindi sono particolarmente esposti a percorsi devianti al compimento della maggiore età e non solo.
