Progettavano rapine a mano armata e sequestri lampo a fini di estorsione. I carabinieri di Gela hanno arrestato sette persone affiliate al clan mafioso della "Stidda", ritenute responsabili di associazione mafiosa finalizzata alla commissione di reati contro la persona e il patrimonio. L'operazione "Caiman" della polizia, ruota intorno ad un pregiudicato, Vincenzo Pistritto, personaggio di spicco della stidda gelese, secondo diverse e convergenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Insieme ai suoi complici - riporta l'agenzia Apcom - aveva ideato e materialmente pianificato, con vari sopralluoghi, diverse rapine, con la disponibilità di armi da fuoco ed esplosivo al plastico, e sequestri di persona ai danni di un noto banchiere siciliano, il fondatore della Banca agricola popolare di Ragusa, il novantenne Giovanni Cartia. Pistritto aveva ottenuto il coinvolgimento di un ex brigatista, Calogero La Mantia, residente a Gela, arrestato negli anni '70 per terrorismo.