«Non mi faccio avanti, non ho intenzione di ricandidarmi ad ottobre». La notizia Dario Franceschini la dà intervenendo a Matrix. «Il mio è un mandato a termine e di garanzia, per lo statuto finisce a ottobre, io ho un compito importante per gli equilibri del paese e devo garantire lo svolgimento del congresso. Arrivato lì è finito il mio lavoro, non ho assolutamente intenzione di candidarmi», ha spiegato il segretario del Pd. «Questa situazione mi rende libero, io non ho pensato di fare questo lavoro e mi sembrava anche innaturale di dover essere io, il vicesegretario, a svolgere il ruolo di segretario che era stato di Veltroni. Non ho un problema di garantirmi una rielezione e non ho paura di pestare i piedi a nessuno». E sul prossimo segretario del Pd dice: «lo sceglieranno gli italiani con il meccanismo delle primarie, ora non si sa nemmeno quanti saranno i candidati».
L'obiettivo di Franceschini? Una «tenuta» del Pd alle elezioni europee di giugno. «Alle europee - ha detto Franceschini - non si vince e non si perde, perché non si vota per il governo nazionale, e i partiti hanno a volte delle variazioni anche di dieci punti. Ma se riuscissimo a evitare che gli elettori del nostro campo prendano la strada dell'astensionismo o del voto di protesta verso altre forze del centrosinistra, per me sarebbe una soddisfazione personale, oltre che un bene per la democrazia».
Dario Franceschini si è detto contrario a imporre alle donne un'età pensionabile a 65 anni, a meno che non sia una scelta volontaria. «Non si può pensare - ha spiegato Franceschini - che le donne siano le prime a pagare per il riequilibrio delle pensioni. Serve un sistema che aiuti le donne perchè solo così il loro percorso lavorativo sarà uguale a quello degli uomini, visto che già svolgono un lavoro oneroso nelle famiglie».