Sono e restano «nostri avversari da battere per il bene del Paese», e tuttavia la nascita del Pdl è un fatto «positivo per la democrazia italiana». A conclusione del convegno dei Liberal del Pd ad Amelia (Tr), Dario Franceschini commenta così lo scioglimento di An e la confluenza nel Popolo della libertà.
Secondo il numero uno dei democratici, il Pdl è tuttavia «molto più indietro del Pd». Franceschini ha invitato militanti e simpatizzanti a partecipare pienamente alla vita democratica del Partito democratico «per la costruzione di una formazione politica che sia sempre migliore e attenta alle diversità». A suo avviso è necessario «aprire a dirigenti nuovi che non vengono dai vecchi gruppi dirigenti». «Rappresentiamo – ha detto – un terzo degli italiani con 12 milioni di voti. È chiaro che tutti non possiamo essere sempre d'accordo su tutto. Bisogna convivere con la diversità ma stabilendo dei punti fermi».
Il numero uno dei democratici ha poi criticato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per il suo «euroscetticismo». «Berlusconi è in errore – ha detto – come un errore è l'accusa alla Ue di essere una burocrazia troppo ingombrante». Al premier Franceschini ha rivolto anche un'altra critica: «La sua idea di candidarsi in tutti i collegi elettorali alle europee è un imbroglio», ha detto. «Le preferenze date a lui sono come buttate via. La legge – ha spiegato infatti Franceschini – vieta che Berlusconi possa fare anche il parlamentare europeo.
Alla fine del suo intervento al convegno dei Liberal del Pd, infine, anche un accenno alla chiesa e al ruolo dello Stato: «Difendere la libertà della Chiesa e la laicità dello Stato»: è questo l'obiettivo indicato dal segretario del Pd. su temi delicati come testamento biologico e questioni morali.