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I referendari scrivono a Maroni: «Election day come negli Usa»

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12 marzo 2009
Roberto Maroni ©Infophoto

Election day come negli Stati Uniti. I referendari di Guzzetta scrivono al ministro dell'Interno Roberto Maroni e gli inviano una scheda elettorale americana, visto che in occasione delle ultime elezioni americane sono state abbinate più votazioni, fra cui ben 2 referendum. La lettera, che inizia con un laconico "Caro Maroni", ricorda al ministro che nel 2001 si era battuto contro l'allora ministro Amato per abbinare il referendum regionale lombardo alle elezioni amministrative. «Sono terrorizzati, questa é la verità - diceva in quei giorni il ministro Maroni - sono terrorizzati dall'opinione dei lombardi. E stanno facendo di tutto per scippare ai cittadini un diritto costituzionale». E ancora: «Qui é in ballo il libero esercizio di un diritto costituzionale che loro vogliono cancellare con una manovra di palazzo. per questo ci appelliamo al presidente Ciampi. Il governo si assumerebbe la responsabilità di un atto di imperio in puro stile centralista. Sarebbe gravissimo».

La lettera segnala, poi, che non si è confuso l'elettore dello Stato di Detroit, chiamato a votare per il presidente, il vice, il senatore, il deputato, i giudici della Contea, i reggenti dell'università del Michigan, e due referendum statali: uno sulla liberalizzazione nella coltivazione e nell'uso della marijuana e l'altro sulla ricerca sulle cellule staminali. Dunque perchè dovrebbero confondersi gli italiani?

Stamattina il presidente del Comitato promotore per i referendum elettorali Giovanni Guzzetta e il coordinatore Mario Segni hanno organizzato una conferenza stampa davanti al palazzo del Viminale, per spiegare i motivi per i quali i referendari richiedono ancora una volta al governo l'abbinamento tra la data dell'election day del 7 giugno e il voto per il referendum elettorale. Guzzetta e Mario Segni hanno ribadito ancora una volta che il mancato abbinamento all'election day comporterebbe uno spreco di soldi pubblici pari a 400 milioni di euro. come testimoniato da uno studio degli economisti de Lavoce.info.

Ieri sera Guzzetta aveva risposto all'ultima dichiarazione del ministro dell'Interno, secondo la quale il referendum andrebbe abbinato alla data dei ballottaggi dopo la bocciatura dell'emendamento presentato dall'opposizione, ricordando che la competenza a fissare la data del referendum è del Governo e del presidente della Repubblica. «Bisogna che il ministro - ha sottolineato Guzzetta - rifletta bene prima di fare dichiarazioni così avventate, delle quali dovrà rispondere prima di tutto ai suoi elettori. Sappia che il Paese gli chiederà conto dei 313 milioni di euro degli italiani buttati dalla finestra, con un esercizio di arroganza del potere». (N.Co.)

12 marzo 2009
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