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Didattica digitale a scuola con le lavagne interattive

di Davide Colombo

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20 marzo 2009

Sei milioni di insegnanti e mezzo miliardo di studenti (circa un terzo della popolazione scolastica mondiale) utilizzano tecnologie informatiche nel corso della loro lezione quotidiana. L'annuncio della Intel, il primo produttore di microchip, campeggia in questi giorni sulle pagine dei grandi quotidiani internazionali quasi come una sfida rassicurante alla recessione globale: il nostro programma di sviluppo dell'e-learning interattivo va avanti classe dopo classe. In Italia, dove neanche 2 famiglie su 10 usano internet, la scommessa per una didattica digitale si gioca in questi giorni sulle prime lavagne interattive multimediali (Lim) appena distribuite nelle scuole primarie.

C'è un scuola elementare del 154° Circolo didattico di Casalpalocco, a Roma, dove una maestra di matematica a un passo dalla pensione è riuscita a far disegnare ai ragazzi di quinta la figura di un ottagono in sole due ore utilizzando il software opensource Geogebra: «perché con il compasso digitale della Lim - racconta Daniela Corallo, responsabile del progetto e della formazione degli insegnanti – è tutto un altro mondo, l'attenzione dei ragazzi è totale e il risultato è quasi immediato». Una settimana prima, per disegnare un esagono sulla carta con il compasso vero, i ragazzi ci avevano messo due giorni.

La diffusione e il più completo utilizzo delle tecnologie digitali nelle scuole italiane dovrebbe raggiungere un punto d'equilibrio nel 2012, quando in ogni istituto saranno garantite almeno tre aule informatizzate, con le lim e pc collegati alla piattaforma Innovascuola, già sperimentata in 560 istituti superiori del Sud, con il suo portale pubblico di informazione e comunicazione, una libreria di testi didattici on line liberamente consultabili e scaricabili (o offerti in licensing dall'Associazione degli editori).

Ma il circolo di Casalpalocco, due istituti elementari, 30 classi e 800 ragazzi iscritti, è più avanti. Scuola pilota per la sperimentazione delle lim nelle primarie, entro un anno e mezzo, assicura Gaetano Cuiuli, il preside che s'è buttato anima e corpo su questo progetto, avrà una lavagna interattiva in ogni classe: «già nelle ultime vacanze i ragazzi hanno potuto inviare i compiti via mail alle maestre per la correzione – spiega ancora Daniela Corallo – e in prospettiva lo potranno fare utilizzando un proprio account sulla rete della scuola. Le potenzialità sono altissime e ovviamente i ragazzi utilizzano le tecnologie con molta maggior disinvoltura delle insegnanti».

Ne sanno qualcosa gli allievi della classe seconda B del Liceo scientifico Leonardo da Vinci di Noci, in provincia di Bari, dove con le Lim in dotazione dal 2007 - quando il ministero dell'Istruzione e il Dipartimento per l'Innovazione lanciarono il programma Digiscuola, di cui Innovascuola è la continuazione – seguono lezioni di geometria senza più passare per teoremi e dimostrazioni. Ieri i 17 studenti più bravi hanno partecipato a un campionato internazionale di matematica insieme con i colleghi di 42 Paesi (sono le gare Kangourou) e la loro insegnante, Erminia Paradiso, racconta la facilità con cui hanno potuto conoscere tutti i segreti dei rettangoli aurei: «perché grazie alle Lim, seguendo percorsi logici coinvolgenti e accattivanti, si scopre che questi rettangoli la cui base è la sezione aurea dell'altezza, il rapporto pari a 1,618, si trovano nel frontale del Partenone, in certi tipi di cristalli o di foglie, addirittura nelle forme del corpo umano».

Quello che i "nativi digitali" di Casalpalocco e gli studenti di Noci sicuramente non sanno è che a vigilare sullo sviluppo di questi e altri progetti integrati nel piano e-gov 2012 ci sono addirittura due ministri: Renato Brunetta e Mariastella Gelmini, che l'anno scorso hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per monitorare settimana dopo settimana come procede il cantiere digitale. Con tanto di project tool di monitoraggio, con cronogrammi analitici disponibili sul sito del ministero della Pubblica Amministrazione.

Le lavagne sono già arrivate in 1.180 classi, che saliranno a 9mila a fine anno. Ma oltre alla didattica interattiva, il piano punta sul completamento di una rete capace di collegare, tramite il Sistema pubblico di connettività lanciato quattro anni fa su un canale dedicato in banda larga, le 11.500 scuole e i 42mila plessi scolastici del Paese. Poi ci sono i vari filoni progettuali pensati per semplificare le comunicazioni con le famiglie e che passano dalla pagella e dal registro di classe elettronico, fino alla comunicazione immediata (via sms) delle assenze. O dall'anagrafe scolastica nazionale, che metterà in rete già a settembre le anagrafi delle prime 10 province (saranno 22 nel 2010) per verificare con confronti comparativi l'efficacia dei nuovi modelli didattici adottati o contrastare il fenomeno dell'abbandono scolastico.

Il piano e-gov 2012 mette in campo 241 milioni di euro (37 già disponibili, il resto da reperire nel corso della legislatura). Qualcuno ha detto che si tratta di briciole, per le lavagne digitali il budget è di 55 milioni, che da sole non basteranno a colmare alcun divario digitale anche se sommati ai fondi della scuola. Ma l'e-learning, come insegnano quelli di Intel nei loro slogan, va avanti anche con poco. Lentamente, forse, ma con effetti moltiplicativi che meritano di essere sperimentati.

  CONTINUA ...»

20 marzo 2009
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