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Scuola, Gelmini: «Per gli stranieri pensiamo a un tetto del 30%»

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19 marzo 2009
Il ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini

Per gli alunni stranieri sui banchi di scuola in arrivo un tetto del 30 per cento. Il ministero dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha reso noto che «sta ragionando per introdurre un tetto intorno al 30%» della presenza degli alunni stranieri a scuola. «Non credo - ha aggiunto - che ciò sia possibile dal prossimo anno, ma dal successivo. Sto comunque chiedendo ai dirigenti uno sforzo per risolvere i casi-limite già dal prossimo anno», ha detto il ministro Gelmini citando la vicenda della scuola Pisacane di Roma, che ha 144 stranieri su 168 alunni «È una vicenda - ha detto - che deve far riflettere. Si devono impegnare risorse per accompagnare i bambini immigrati nella conoscenza della lingua italiana».

Via i corsi universitari inutili. A partire dal prossimo anno accademico i corsi di studio degli atenei si ridurranno del 20%: i tagli colpiranno i corsi con un solo iscritto, quelli con pochi studenti e già presenti nella stessa regione. La Gelmini ha anche comunicato che, per in funzione della razionalizzazione, ha anche deciso di «innalzare il numero di docenti necessari per attivare un corso di studi». E la cura dimagrante ha già colpito le Scuole di specializzazione mediche, passate dalle circa 1.600 del 2007-2008 alle 1.150 del corrente anno accademico (-450), accorpando le scuole con un basso numero di specializzandi. «Siamo intervenuti – ha spiegato Mariastella Gelmini - dove ci sono scuole con un solo studente, ma abbiamo tenuto conto anche delle distanze e della situazione geografica, per cui in alcuni casi sono sopravvissute alla razionalizzazione anche quelle con un solo studente».

I numeri sui precari di scuola e università. La Gelmini ha dato anche qualche numero sui precari: nel mondo della scuola sono 130mila, mentre negli atenei circa 10mila. Numeri frutto di un complesso calcolo. «I precari iscritti nelle graduatorie a esaurimento - ha detto il ministro Gelmini - sono 558.316, ma con persone iscritte in più graduatorie. Quindi, se vogliamo contare esattamente il numero delle persone precarie e non i posti, i precari risultano essere 268.000. Nell'anno scolastico 2008-2009, però, i precari che hanno prestato servizio nelle scuole sono stati 130mila. Quindi noi conteggiamo come precari 130.107 che sono i supplenti che hanno avuto una supplenza annuale o fino al 30 giugno». Negli atenei si tratta di 267 ricercatori con contratto a tempo determinato, 1.910 tecnici amministrativi sempre a tempo determinato, 7.572 collaboratori a progetto. A questi vanno aggiunti 11.700 assegnisti, 23mila dottorandi con borsa di studio, 13mila dottorandi senza borsa di studio «che però non possono avere la qualifica di precari» ha precisato il ministro, aggiungendo che è stato costituito un tavolo con i sindacati per procedere a questa ricognizione, ma anche per dare risposte. Il ministro Brunetta, che ha tenuto la conferenza stampa assieme alla collega Gelmini, ha ricordato che in tutto il mondo il borsista senza assegno non è un precario ma sta facendo un percorso di formazione.

In arrivo un emendamento Brunetta per i precari. L'emendamento Brunetta sui precari, ha detto il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, offrirà più chance ai precari nella scuola. Con l'attuale sistema pensionistico, nel 2009 andrebbero in pensione 1.500 insegnanti e 1.000 personale Ata con 40 anni di effettivo servizio. «Al contrario - ha aggiunto il ministro - andando in pensione con 40 anni di anzianitá contributiva, sarebbero 9.000 gli insegnanti e 2.000 gli Ata collocati a riposo. Quindi andrebbero in pensione 7.500 docenti e 1.000 dipendenti Ata in più». (N.Co.)

19 marzo 2009
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