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La scomparsa di Michael Stern:
intervistò il bandito Giuliano

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13 aprile 2009

Il, giornalista e scrittore statunitense Michael «Mike» Stern, che ha narrato le sue avventure italiane nel libro «Un americano a Roma» (1964), è morto nella sua casa di Palm Beach, in Florida, all'età di 98 anni. L'annuncio della scomparsa, avvenuta martedì scorso, è stato confermato alcuni giorni dopo dai figli Margaret e Michael jr. al «New York Times», precisando che il decesso è stato causato da un tumore al pancreas.

Mike Stern arrivò in Italia al seguito della V armata americana nel gennaio del 1944 (sbarco di Anzio), come uno dei grandi corrispondenti di guerra statunitensi. Il 3 giugno 1944, con un giorno di anticipo sulle truppe alleate, entrò a Roma da cui i nazisti erano in fuga. Stern rimase incantato dalla Cittá Eterna: aveva pensato di fermarsi due anni, ci restò per 50, facendo ritorno stabilmente negli Usa solo nel 1994, e per mezzo secolo ha rappresentato un punto di riferimento per gli americani «che contano» di passaggio in Italia.

La fama di Michael Stern è legata a un clamoroso scoop: nella primavera del 1947 intervistò il bandito Salvatore Giuliano nel suo rifugio siciliano sui monti di Montelepre, dove venne con lui immortalato in una fotografia che ne testimonia l'evento, per il periodico «True». L'intervista fu rilasciata pochi giorni prima della strage di Portella della Ginestra e in quell'occasione il bandito consegnò al giornalista una lettera per il presidente Harry Truman in cui chiedava agli Usa aiuti e armi per la causa degli indipendentisti della Sicilia, desiderosi di essere annessi all'America. Il suo incredibile contatto con Salvatore Giuliano, proprio a pochi giorni dalla strage del 1° maggio 1947, rese Stern sospetto di essere al servizio dell'Oss, l'antenato della Cia.

Mike Stern ha scritto sette libri (tra cui «No innocente abroad» del 1953, in cui raccolse le sue spericolate interviste, compresa quella a Lucky Luciano), ha prodotto cinque film tra il 1960 e il 1988 (tra cui «Satyricon» di Federico Fellini), ha ricevuto onorificenze di ogni tipo ed ha finanziato decine di fondazioni benefiche, una delle quali porta il suo nome, The Michael Stern Parkinson's Research Foundation, il cui direttore nel 2000 ha vinto il Nobel per la medicina. L'Universitá di Harvard gli ha dedicato un istituto e tante altre iniziative sono legate all'attivitá di lobbysta filantropo di Stern. Stern è stato anche un protagonista della "dolce vita" romana, tra gli "americani" più riveriti ai caffè di via Veneto.

13 aprile 2009
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