Attiva un'unità di crisi al dicastero del Welfare. Sconsigliati i viaggi nelle aree di contagio
Livello di allerta elevato, ma nessun allarme: le autorità italiane tranquillizzano i cittadini. Al momento «non sono stati segnalati casi nel nostro Paese», spiega il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio, aggiungendo che è già operativa presso il ministero del Welfare un'unità di crisi. Gli specialisti, in queste ore, sono in stretto contatto con le autorità internazionali per monitorare l'evoluzione del fenomeno. «Per adesso non ci sono in Italia né pericoli né rischi: abbiamo continui contatti con i Paesi europei per mettere a punto possibili strategie contro una possibile pandemia. Al momento non si è ravvisata la necessità
di assumere iniziative relative a controlli alle frontiere». Nei prossimi giorni il sottosegretario Fazio effettuerà una riunione tecnica per affrontare il problema della vaccinazione. In caso di pandemia, ha precisato, la vaccinazione scatterebbe comunque nelle ultime due delle sei fasi di allerta fissate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Consigli per i viaggiatori. Sono stati inviati agli uffici di sanità marittima e frontaliera i volantini preparati dal ministero con i consigli per i viaggiatori in partenza o in arrivo dalle zone colpite dall'influenza. Si ricorda tra l'altro che «l'influenza non viene trasmessa attraverso il cibo» e si sottolinea «come non vi sia alcun rischio di infezione attraverso il consumo di carne cotta». Ai viaggiatori giunti in Italia viene richiesto di tenere sotto controllo - nel caso si ritenga di essere stati esposti a contatti con suini e con persone colpite da influenza - il proprio stato di salute per almeno 10 giorni. Se durante questo periodo dovesse comparire febbre e sintomatologia simil-influenzale (come mal di gola, tosse secca, mal di testa, dolori muscolari), si raccomanda di consultare, telefonicamente, un medico. Il ministero degli Esteri, invece, raccomanda di non mettersi in viaggio per Città del Messico e per gli Stati messicani di Sonora, Baja California e Oaxaca.
Rischio mutazioni. Un allarme inquietante arriva dall'Organizzazione mondiale della sanità, secondo cui «è piuttosto probabile» che l'attuale epidemia di influenza suina possa mutare in una forma ancora «più pericolosa». Keiji Fukuda, uno dei virologi dell'Oms, ha spiegato che l'organizzazione è pronta a preparare un vaccino se sarà necessario. Lo stesso Fukuda ha aggiunto che il mondo non è mai stato pronto come adesso a fronteggiare una pandemia.