Roma potrebbe entrare nel Guinness dei primati come la città con il maggior numero di invalidi, storpi, mutilati, handicappati per metro quadrato al mondo. Lo scrive il sito del quotidiano spagnolo Abc in un ironico servizio dalla capitale italiana. La corrispondente Irene Velasco racconta che basta fare una passeggiata per le strade del centro per notare «l'enorme e inspiegabile densità» di portatori di handicap, almeno per quanto riguarda gli automobilisti. Ogni due per tre c'è un'auto che espone sul parabrezza il contrassegno arancione con il simbolo della sedia a rotelle. Roma è davvero la città con più invalidi al mondo?, si chiede Abc.
In una città con tante auto e «un traffico infernale», questo pezzettino di cartone concede al suo possessore «importanti vantaggi». Il più cospicuo è la possibilità di parcheggiare laddove è «tassativamente proibito» per gli altri conducenti. Un privilegio che scatena «invidie irrefrenabili» e «i più bassi istinti possessivi». Al punto che molti romani pur di ottenere un contrassegno per disabili infrangono la legge «alla torera», ovvero con disinvoltura.
Abc riferisce della recente inchiesta, che ha messo in evidenza «ciò che si sospettava da tempo», cioè «il massiccio uso fraudolento» dei permessi. Negli ultimi due mesi gli agenti municipali hanno controllato tremila conducenti muniti del contrassegno per disabili. Risultato: un terzo erano illegali. Molti erano «copie perfette» di originali che la polizia ritiene opera di un'organizzazione di falsari.
Ma alcuni – continua Abc - preferiscono usare il permesso di un parente deceduto, o utilizzare di quando in quando il contrassegno di un amico o di un familiare invalido. E' quanto ha fatto nel febbraio dell'anno scorso niente di meno che il capo della polizia municipale di Roma, Giovanni Catanzaro, parcheggiando la sua «imponente» Alfa Romeo rossa in una zona proibita e cercando di farla franca col permesso di disabile di sua suocera, una signora di 86 anni. «Ciò gli costò il posto», conclude Abc, «ma tutto indica che ci siano ancora moltissimi romani disposti a seguire il suo esempio». Evidentemente Roma non brilla per senso civico nella considerazione altrui.