Si parte un'altra volta. Sperando che sia quella buona. Sulle strade si faranno test antidroga anche con laboratori sanitari mobili, per fare controlli più accurati e veloci del solito. Lo ha confermato a «Radio24» Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche antidroga. Giovanardi è anche tornato a parlare di test obbligatori prima del rilascio della patente e sugli autisti professionisti.
In realtà, non è la prima volta che le pattuglie vengono affiancate da ambulatori mobili nei test antidroga: le cronache dell'ultimo decennio hanno altre volte dato notizia di iniziative del genere. Il problema principale è sempre stata la scarsa frequenza di tali esami, legata alle carenze di organico delle forze dell'ordine: l'accertamento della guida sotto l'effetto di droghe è complesso (si veda la scheda a destra) e richiede posti di blocco con molto personale o il coinvolgimento di strutture sanitarie, che però raramente forniscono responsi immediati e comunque richiedono l'impiego di agenti per accompagnare i guidatori sospetti.
Inoltre, il ventaglio delle sostanze vietate è tanto vasto che è tecnicamente impossibile realizzare strumenti di uso rapido su strada in grado di rilevarle tutte: solo di recente ne è stato messo a punto uno sensibile a sei droghe, un numero comunque insufficiente ad avere un risultato completo.
È per tutti questi motivi che le violazioni accertate riguardo agli stupefacenti sono molte meno rispetto a quelle per ebbrezza: per esempio, dall'inizio dell'anno a domenica scorsa, la Stradale ha denunciato 19.623 persone per l'alcol e appena 1.621 per la droga. Giovanardi ha annunciato uno stanziamento di 1,5 milioni per potenziare queste attività, lasciando capire che i primi risultati dovrebbero arrivare da venerdì sera. Il sindacato di polizia Silp-Cgil ha ribattuto che questi stanziamenti non ovvieranno alle carenze di organico, che dovrebbero aggravarsi con i tagli per 270 milioni alle spese per il personale che sarebbero previsti per i prossimi cinque anni.
Giovanardi ha parlato anche della prossima sperimentazione a Verona, Perugia, Foggia e Cagliari di un esame medico in più per i candidati alla patente, per stabilire se siano assuntori di droghe.
Il sottosegretario ha infine annunciato controlli periodici sui conducenti di camion. In realtà, questi controlli riguardano tutti gli autisti di mezzi pesanti o che richiedano abilitazioni professionali e dovrebbero essere già partiti a cura delle aziende, perché previsti da 18 anni (Dpr 309/90), anche se solo il 30 ottobre 2007 la Conferenza Stato-Regioni ha approvato la lista delle attività lavorative soggette a tali test.
Controlli complessi
Su strada, salvo che le pattuglie siano accompagnate da ambulatori mobili, si fanno solo test preliminari non invasivi, mettendo piastrine, stick e simili che, a contatto con saliva o sudore, forniscono un primo risultato che serve a motivare l'obbligo di sottoporsi agli esami successivi se si è positivi
L'esame definitivo
Se si è positivi ai primi test, si dà segni di alterazione o si è coinvolti in incidenti, si viene portati in ospedale per esami di sangue o urine
