È un Vinitaly che guarda al mercato quello che si apre alla Fiera di Verona, con 4250 espositori provenienti da 29 Paesi. E trova segnali più che incoraggianti perché i compratori, nonostante la crisi, ci sono, e aumentano. Eccome. Alla 43/a edizione dell'appuntamento fieristico più importante in Italia, a Verona dal 2 al 6 aprile, sono salite del 50% le pre-adesioni dei buyer esteri e del 20% quelle degli italiani. E il Centro Studi Veronafiere-Vinitaly presenta quattro studi che confermano un'unica tendenza: la crescita continua e per il vino Made in Italy emergono nuovi mercati, dalla Russia ai Paesi asiatici. Sarà il ministro Zaia a tagliare il nastro di un'edizione che vuole presentarsi come «crisi-free». Nel 2008 l'export di vino nel mondo ha raggiunto quota 3,6 miliardi di euro, con una crescita del 2% in valore. Per il 2009, i dati del Centro Studi di Veronafiere mettono in luce che questa tendenza «non si è ancora conclusa». Sul fronte interno, le ricerche evidenziano come gli italiani siano «più sensibili alla qualità più che alla quantità e che il mercato interno non sia saturo» sottolinea il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani.
