L'Expo 2015 avanza a stento, altri grandi progetti urbanistici si sono pericolosamente arenati. Eppure a Milano qualcosa si muove. Il tunnel stradale a quattro corsie tra via Sturzo e viale della Liberazione, lungo 300 metri, sarà consegnato alla città, a scomputo di oneri di urbanizzazione, entro Natale. Sarà la prima opera pronta del progetto Porta Nuova, a due anni dai primi scavi.
Una città nella città di quasi 300mila metri quadrati che riunisce e ricuce tre maxi cantieri originariamente distinti: Garibaldi, Isola e Varesine. Milano, infatti, per anni finiva a corso Como o in Melchiorre Gioia. In mezzo, una specie di grande cratere vuoto, una vecchia ferita del dopoguerra mai rimarginata. Già oggi l'ossatura degli edifici è quasi completata tanto che iniziano a sbucare fuori dalle recinzioni le sagome dei tre edifici (destinazione uffici) più la piazza/podio dell'area Garibaldi progettati da César Pelli.
Tutto il cantiere, nonostante la difficile congiuntura immobiliare, procede nei tempi. «Contiamo di salire di un piano a settimana», conferma Manfredi Catella, amministratore delegato di Hines Italia, il developer di Porta Nuova che guida una cordata di investitori istituzionali italiani e stranieri. Il gruppo Ligresti, tramite Milano Assicurazioni, insieme ad Hines e al Tiaa Creef, il fondo pensioni dei professori universitari americani, su Garibaldi; sempre i texani di Hines da soli, in joint venture con Mps, Galotti e ancora la galassia Ligresti (Immobiliare Lombarda, Fondiaria Sai e Premafin), sulle Varesine; Hines e famiglia Catella sull'Isola.
In particolare, prosegue Catella, «nel periodo 2009-2010 verranno assegnati complessivamente appalti per opere pubbliche e private per oltre 1,2 miliardi di euro compresa la vicina nuova sede della Regione Lombardia». Una massa che vale circa il 10% del fatturato 2009 del settore costruzioni n Lombardia e che dà lavoro a 103 imprese fornitrici coinvolte nei lavori di costruzione, a 2.000 persone direttamente nei cantieri, che salgono a 10mila con l'indotto. Un vero volano anticiclico, in mezzo alla crisi economica peggiore della storia recente e nell'incertezza (e i litigi) di un'Expo 2015 che in un anno dall'assegnazione non ha ancora un progetto definito.
Quanto agli step successivi di Porta Nuova nel 2011 saranno invece consegnati i primi edifici per uffici e residenziali mentre per la chiusura dei cantieri è confermato il traguardo del 2013 (la commercializzazione partirà nel gennaio 2010). Oltre al residenziale e al terziario ci sarà un parco di nove ettari e un collegamento pedonale da corso Como a piazza della Repubblica.
Anche sul piano finanziario Catella si mostra sereno, al netto dello sboom immobiliare. «Non abbiamo problemi di risorse», conferma, nonostante la forte leva debitoria (sul polo sviluppato da Hines per ogni euro investito, circa 77 centesimi sono presi a prestito da istituti di credito). «Siamo in centro a Milano, si tratta di una riqualificazione appetibile». Anche perché le difficoltà sulle aree Zunino e Coppola (Santa Giulia a Rogoredo e Porta Vittoria), riequilibreranno l'offerta e razionalizzeranno il comparto. Un bel vantaggio per Porta Nuova e ancheper Citylife, l'altro grande progetto (asull'area della vecchia Fiera) che sta accendendo i motori in queste settimane.
